Il sereno sui cieli di Trigoria era tornato già martedì mattina dopo il primo colloquio tra Fonseca e Dzeko, ma la giornata di ieri ha permesso di allontanare le ultime nubi che si erano addensate sopra la testa della Roma.
Il caso nato dopo la lite andata in scena nel tunnel dello Stadio Olimpico e negli spogliatoi della squadra al termine della gara che ha sancito l’eliminazione dei giallorossi dalla Coppa Italia si può considerare definitivamente rientrato, con il centravanti bosniaco che ha fatto il suo secondo giorno consecutivo di allenamento insieme al resto dei compagni dopo un paio di settimane di lavoro differenziato per un infortunio che, alla luce delle parole di Tiago Pinto, si può ormai definire «diplomatico».
La chiusura del mercato senza alcuna cessione e gli input arrivati dalla società già venerdì dopo il ritorno del general manager dalla trasferta milanese avevano fatto immaginare tale lieta conclusione, con la sola questione della fascia di capitano che per ora resta ancora in un limbo. Il tecnico portoghese è rimasto soddisfatto e contento delle scuse del centravanti, che aveva capito che il miglior modo per proseguire la sua avventura nella Capitale era quello di porgere la mano a Fonseca e mettere da parte ogni tipo di orgoglio, scegliendo di far proseguire con tranquillità la stagione del gruppo giallorosso, che a causa di uno scontro fratricida avrebbe potuto sfaldarsi e dividersi in fazioni.
Il prossimo passo sarà capire quale scelta tecnica verrà effettuata in vista del big match con la Juventus, dopo che nelle due partite in cui Dzeko è stato in tribuna il peso dell’attacco è stato affidato a Borja Mayoral. Sulla questione che ha fagocitato l’attenzione dei media e del tifo nella seconda metà di gennaio si è focalizzata la parte iniziale della conferenza stampa di Tiago Pinto: «I club vivono con le dinamiche di una famiglia, le famiglie hanno problemi e solitamente li risolvono e quando ciò succede ne escono più forti. Io, il mister ed Edin negli ultimi giorni abbiamo avuto delle riunioni, volte a rafforzare il sentimento di fiducia reciproca. Sono stati momenti importanti, da cui siamo usciti felici e fiduciosi per raggiungere successi e obiettivi con la Roma. Dobbiamo concentrarci su questo perché il bene collettivo della Roma è più importante degli interessi dei singoli».
Il tema su cui si è poi concentrato il dirigente scelto dai Friedkin per guidare l’area sportiva è quello della fascia da capitano, che contro i bianconeri sarà affidata a Cristante vista l’assenza di Pellegrini: «Sono convinto che un club debba reggersi sulla disciplina, sulle regole e sulle norme di condotta da seguire e rispettare, in questo momento Edin non è il capitano della squadra. Sul futuro lavoreremo nell’interesse della Roma ed Edin sarà sicuramente il primo a lavorare in questo senso».
Nei giorni a venire è possibile aspettarsi un ritorno della fascia a Dzeko, magari dopo un gesto da parte di Pellegrini e dell’intera squadra, azioni che potrebbero convincere Fonseca a ritornare sui suoi passi e a rivedere le attuali granitiche convinzioni. Pinto si è anche espresso sul destino della panchina: «Fonseca è il leader del nostro progetto sportivo, ha svolto un ottimo lavoro ed è la persona alla quale abbiamo affidato il nostro futuro immediato e a medio-termine. Tutte le notizie che sono circolate su riunioni con altri allenatori non corrispondono al vero, sono bugie. Dan, Ryan e io siamo soddisfatti del lavoro dell’allenatore». Per parlare di ciò che accadrà dopo il 30 giugno ci sarà tempo.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora