Ghisolfi arriva alla Roma dopo che la Roma ha già deciso di confermare l’allenatore, del quale probabilmente annuncerà il rinnovo fino al 2027 in prima persona, e naturalmente in sede di trattativa ha accettato e avallato la scelta dei Friedkin.
Ora, seguendo le direttive dell’allenatore ma anche ragionando nell’interesse finanziario del club, proverà a disegnare un vestito adatto alle ambizioni della piazza. L’idea di base è stravolgere la rosa, non solo toccarla. Tra prestiti terminati, contratti in scadenza e partenze intelligenti, la Roma prevede di cambiare almeno sette giocatori: cinque di questi possono addirittura diventare titolari, a cominciare dal centravanti che affiancherà Abraham. E che non sarà Belotti né Shomurodov, rispettivamente di rientro dalla Fiorentina e dal Cagliari.
Serve poi almeno un esterno alto che si alterni con El Shaarawy, o anche due se Dybala deciderà di andare via. A centrocampo si cerca una mezzala dinamica, con propensione all’inserimento offensivo: De Rossi vorrebbe Frattesi, se l’Inter accettasse di venderlo nel periodo di ristrutturazione impostata dal fondo Oaktree.
Non sarà semplice. In difesa infine: Spinazzola non ha (ancora) rinnovato e può essere sostituito numericamente dal giovane scozzese Doig del Sassuolo, che partirebbe come vice di Angeliño (da riscattare); a destra la Roma ha bisogno di un terzino più forte.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida