Chissà se, nel febbraio del 2023, avessero detto a Tommaso Baldanzi che un anno dopo sarebbe finito a giocare con colui che aveva appena definito come una fonte d’ispirazione. Nel corso di un’intervista a DAZN, il nuovo acquisto giallorosso – all’epoca astro nascente nell’Empoli di Paolo Zanetti – aveva risposto in merito a una certa somiglianza con Paulo Dybala: «Lo ammiro perché è un gran giocatore – le parole di Baldanzi – ed è sicuramente un calciatore a cui mi ispiro, perché occupiamo lo stesso ruolo e abbiamo delle movenze simili. Ma, in una scala da 1 a 10, Dybala è il 10 e io non sono ancora nella scala».
Una risposta che aveva denotato fin da subito grande umiltà, da parte del giovane talento di Poggibonsi. Un’umiltà piuttosto rara, nei giovani calciatori di oggi; soprattutto se, come nel caso di Tommaso, i grandi club stavano già puntando i radar su di lui. Alla fine l’ha spuntata la Roma, perciò ora Baldanzi potrà allenarsi e giocare assieme a Paulo Dybala. Con l’argentino non condivide soltanto il piede preferito (il mancino), ma anche il fatto di essere per caratteristiche tecniche un fantasista vecchio stampo, un numero 10 come se ne vedono sempre meno nel calcio moderno.
Entrambi amano posizionarsi tra le linee, per cercare l’accelerazione o l’imbucata giusta per i compagni. Amano partire dal centro-destra, ma questo non esclude necessariamente il loro utilizzo in contemporanea, anzi. Tommy e Paulo possono intendersi perché parlano la stessa lingua calcistica: sono di fatto trequartisti che non hanno problemi a giocare come seconde punte, dotati di abilità nel dribbling e nel cambio di passo. Tutte caratteristiche di cui la Roma aveva bisogno.
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FONTE: Il Romanista – L. Latini