La baby Roma è arrivata alla fine di un ciclo e vuole chiuderlo nel migliore dei modi: vincendo il derby e poi lo scudetto. Il titolo manca dal 2016, dalla lunga e prolifica era di Alberto De Rossi.
Impossibile pensare il contrario quando hai in rosa Pagano, Pisilli, Cherubini, Keramitsis, Alessio e Oliveras. Alcuni, del resto, stanno toccando quota 100 presenze in Primavera. E’ tutta gente che con il settore giovanile ha poco o nulla a che fare sia per l’età (20 anni) sia perché, chi più e chi meno, ha assaggiato il calcio che conta.
Ma da qui alla finalissima che assegna lo scudetto c’è prima l’ostacolo Lazio, mai superato nella stagione regolare. Il match di ritorno al Tre Fontane è stato un tiro al bersaglio, ma la porta biancoceleste è rimasta inviolata. Adesso però è tutta un’altra storia.
Al Viola Park si gioca in campo neutro e i giallorossi hanno il vantaggio di essersi qualificati alla semifinale direttamente (in virtù del secondo posto in campionato), quindi sono più riposati rispetto ai cugini. (…)
Dentro o fuori. La semifinale Primavera tra Roma e Lazio si gioca in gara secca sulla distanza di 90 minuti: in caso di parità si va subito ai calci di rigori, senza passare dai supplementari. Chi vince staccherà il pass per la finalissima di venerdi 31 maggio, in agenda al Viola Park, la sede che ospita tutta la post season.
FONTE: Il Corriere dello Sport