È sbarcato ieri sera a Fiumicino verso le ore 19, con un paio di valigioni e molte speranze. Passo spedito, maglietta nera e bermuda, tanto per ambientarsi subito alla calura romana. Mathew Ryan da ieri è nella Capitale, oggi per lui visite mediche in programma alla Paideia e poi firma del contratto che lo legherà alla Roma per questo anno, con la possibilità di estenderlo per un’ulteriore stagione (forse anche due, è un aspetto ancora da definire).
Il portiere australiano ha così superato la concorrenza del messicano Andrada, del belga Bodart e dell’italiano Gollini (a cui De Rossi aveva fatto un paio di telefonate nei giorni scorsi). Toccherà a lui quindi fare il vice di Svilar e magari giocare in Europa League, chissà…
Con lui la Roma compie un’operazione intelligente, portando a casa a costo zero un portiere di esperienza (93 presenze con l’Australia, a lungo la fascia di capitano e la partecipazioni ai Mondiali del 2014, 2018 e 2022). L’Italia sarà l’ennesima tappa della sua vita, dopo aver già disseminato parate a casa sua, ma anche in Belgio, Spagna, Inghilterra, Danimarca e Olanda.
Esattamente come sarà il secondo “canguro” della storia giallorossa, dopo l’italo-australiano Cristian Volpato (che poi però ha scelto i colori azzurri). Tra l’altro, Ryan ha anche il passaporto comunitario (equiparato), grazie a mamma Carol, scozzese.
Lui che al Mondiale russo aveva pagato il viaggio a 27 parenti per fargli vedere l’Australia dal vivo. O che nel 2020, per combattere l’emergenza incendi in Australia decise di donare 500 dollari australiani (310 euro) per ogni parata dei portieri di Premier, arrivando a raccogliere in tutto 28 mila dollari (pari a circa 14.700 euro)
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese