Non riusciva quasi a parlare, nella prima intervista da calciatore vero. Lui che si esprime in tre lingue e studia economia alla Luiss. Troppe emozioni, troppa adrenalina, troppo tutto, al punto da non sentire neppure il gelo di Sofia. Ma il sorriso commosso di Edoardo Bove dopo la prima da titolare nella Roma vale più di tante frasi di circostanza. Facile dire che si è realizzato un sogno, più difficile constatare di averlo meritato. Spogliamoci per un attimo dai pregiudizi e dalle gerarchie del momento: nel centrocampo della Roma che ha battuto il Cska chi è stato il migliore? La risposta è immediata: il ragazzino, al quale sia Mourinho sia i compagni hanno fatto i complimenti per la personalità con la quale ha interpretato la partita. (…)
Pellegrini non a caso è il principale riferimento dello spogliatoio per tutti i giovanissimi. Perché ha fatto la loro strada, la conosce, la ricorda. E perché nel privato è un esempio di maturità. Bove sembra orientato a seguirne le orme: vive ancora all’Appio Latino con i genitori, Giovanni e Tanja, che esultano in silenzio rimpiangendo solo di non averlo visto live a Sofia; frequenta la fidanzata di sempre, Martina, e guida un’auto piccola, il minimo indispensabile per andare a Trigoria o a cena con gli amici. L’unico vezzo? I vestiti. Come tanti ragazzi di 19 anni è fissato con i brand e la moda. Il resto è normalità, che continuerà a fare rima con popolarità.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida