Non toccate l’Alchimista. La Roma difende con tutte le sue forze Nicolò Zaniolo all’indomani del gol della rinascita. Zaniolo L’Alchimista, sì, come da citazione del libro di Paulo Coelho pubblicata poco dopo la giocata di Brescia: «Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza». Ecco, non è alla partenza da Roma che Nicolò pensa. Nonostante i problemi finanziari del club, conosciuti ormai urbi et orbi; nonostante la prospettiva di competere da subito per obiettivi più ambiziosi e remunerativi.
Nonostante le tentazioni, che a proposito di citazioni sono l’unica cosa a cui non si può resistere (Oscar Wilde), Zaniolo sarebbe contento di continuare a giocare nella squadra che lo ha lanciato nel calcio dei grandi. Non solo e non tanto per gratitudine, ma soprattutto per una sensazione di benessere complessivo: tra soddisfazioni in campo e felicità fuori, non ha fretta di cambiare e provare nuove esperienze, di rimettersi in discussione.
E poi adesso, avendo raggiunto «il 65-70 per cento della condizione», la sua testa è soprattutto proiettata verso il recupero definitivo. Zaniolo ha confessato di non essere ancora libero mentalmente, di temere i cambi di direzione che gli furono fatali a gennaio contro la Juventus dopo una gimkana a tutta velocità. Inutile oggi chiedergli di studiare la prossima stagione, eventuali adeguamenti sul contratto che è stato rinnovato l’estate scorsa. Per il momento il suo futuro è la normalità, nel club e in Nazionale.
I dirigenti della Roma intanto gli hanno garantito, sia direttamente sia attraverso familiari e procuratore, di volerlo tenere. Incassando dall’interlocutore una risposta fiera e pimpante: bene, perché io vorrei restare. Già e se arriva un’offerta irresistibile, dai 60 milioni in su, che si fa? Si fa che Fienga, alle prese con un rosso da record per i conti del club, ha già chiesto alla strana coppia Baldini-De Sanctis di incamerare risorse alternative.
La rosa della squadra, tra chi c’è e chi tornerà, ha molti petali in sovrannumero e necessita di un trattamento specifi co per recuperare lucentezza: da Schick a Florenzi, da Pastore a Perotti, da Juan Jesus (ormai fuori rosa) a Fazio, da Karsdorp a Olsen, non mancherà il lavoro di riduzione dei salari. Inoltre, prima di ricorrere a Zaniolo e a Pellegrini, che la Roma non vuole mettere sul mercato, possono partire alcuni titolari, da Diawara a Pau Lopez passando per Veretout e Mancini, senza contare Ünder a Kluivert che già sanno di dover andare via. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida