Le vacanze a Ibiza con Stephan El Shaarawy, l’amicizia con Mancini, Pellegrini, Spinazzola e, soprattutto, Cristante, il legame con Davide Petrucci, ex settore giovanile della Roma con cui ha condiviso i tempi del Manchester e di cui terrà a Battesimo la figlia: Pierluigi Gollini ha, già adesso, tanti motivi che lo legano alla capitale.
Il più importante, però, potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Perché la Roma ha come priorità un centrocampista e un portiere e il nome dell’atalantino, da mesi, è uno dei più caldi. Pinto lo segue con attenzione da gennaio, ma considerando quanto sono cari i portieri italiani non è mai andato fino in fondo.
Adesso le cose potrebbero cambiare, se l’Atalanta accettasse i 15 milioni offerti dalla Roma oppure qualcosa in più ma con pagamento dilazionato. Di certo il giocatore non opporrebbe alcun tipo di resistenza. Anzi. Giocare la Champions, per quanto gli piacerebbe, non è una priorità ed è convinto che a Roma riuscirebbe a raggiungerla in poco tempo. Secondo aspetto: essere allenato da Mourinho, per un ragazzo di 26 anni, sarebbe un sogno, visti anche i rapporti non più idilliaci con Gasperini.
Terzo aspetto: gli amici romanisti stanno facendo un bel pressing. Gli Azzurri via whatsapp, Mancini e Pellegrini ci mettono il carico (con Cristante e Mancini condivide anche l’agente, Riso), El Shaarawy è quello che sta facendo il lavoro più attivo, viste le vacanze condivise ad Ibiza dove Gollini sfoggia una testa biondo platino che a fatica lo fa passare inosservato. Dopo quattro anni e mezzo a Bergamo non gli dispiacerebbe cambiare aria e una realtà come Roma, in fase di rilancio con Mourinho, sarebbe una delle prime scelte, forse la primissima.
Adesso dovrà essere Pinto a trovare l’accordo con l’Atalanta: Rui Patricio a 33 anni rappresenta l’usato sicuro e il profilo più facilmente raggiungibile, ma la Roma, magari con un pagamento triennale e l’inserimento di alcuni bonus, vuole prima provare a vedere se davvero Gollini si possa fare. Da Ibiza, in fondo, Roma per lui non è mai stata così vicina.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli