Per chi lo ha visto aggirarsi timido in queste prime uscite stagionali, sappiate che a Lens, Neil El Aynaoui è un idolo. Due stagioni, 56 partite e 9 gol non si dimenticano in un attimo, soprattutto se l’autore è questo ragazzo dal sorriso spontaneo, consapevole del salto che ha fatto approdando alla Roma. E arrivato da 15 giorni e il suo ingresso non è stato di quelli dirompenti. Il dubbio che in molti si portano dietro è che il box to box ammirato al Lens, in queste prime uscite stia un po’ studiando dove si trova.
Quando gli viene fatto notare, abbozza un sorriso: «Sì, è vero, con il Lens giocavo un po’ più in avanti. Qui Gasperini mi chiede di presidiare la mia zona di competenza, giocare la palla e non perderla, pressare con i tempi giusti. Tatticamente, poi, so che devo migliorare, quindi possiamo dire che è un po’ e un po’. Mi devo comunque abituare, serve tempo».
Un altro che sicuramente non si perderà una parola di Gasperini è Ghilardi. Il debutto potrebbe arrivare già contro l’Aston Villa. Ndicka ha infatti riportato una lieve distrazione muscolare e anche l’utilizzo di ieri di Kumbulla (entrato soltanto nel finale) lascia pensare che il difensore albanese (reduce comunque da un problema al tendine) non sia entrato nel cuore di Gasperini.
Ieri, nel post-partita, non lo ha rimarcato soltanto perché la Roma ha deciso di farlo parlare nel ritiro inglese. Ma il tecnico si attende ancora un attaccante a sinistra di piede destro (si continua a lavorare per Echeverri, il nodo rimane la formula del prestito che a Trigoria vogliono sia corredato almeno dal diritto di riscatto), un altro centrale difensivo, un centrocampista e un vice Angeliño con una fisicità diversa rispetto a quella di Salah-Eddine.
FONTE: Il Messaggero











