Stephan El Shaarawy vuole ripartire da quel gol segnato al 93′ contro il Milan, una rete che avrebbe anche aiutato i giallorossi a pareggiare se Maresca avesse fischiato il calcio di rigore sul contatto tra Kjaer e Pellegrini. E invece è arrivata la sconfitta, e tanta rabbia per un ko che la Roma pensa di non meritare. Rabbia che per El Shaarawy si accumula a quella del pesantissimo “e vergognoso”, come lo ha definito Mourinho, ko contro il Bodo–Glimt. Lui era in campo dal primo minuto, uno dei fedelissimi dello Special One schierato titolare in mezzo a un mare di riserve.
Ma anche lui, come gli altri dieci, ha deluso e giocato una partita da incubo. Ma chi conoscere bene El Shaarawy lo ha raccontato davvero affranto dopo la sconfitta contro i norvegesi, e non solo per il risultato tennistico. Dopo 168 partite giocate in giallorosso, il Faraone aveva indossato la fascia da capitano per la prima volta da titolare. Ecco, per lui essere il primo leader in campo ed essere il capitano ha un valore molto importante, e proprio per questo gli ha fatto davvero male essere uscito al 60′ con tre gol subiti e Roma totalmente in balia dell’avversario.
Vuole dimenticarla con una bella prestazione nella gara di ritorno di domani sera. Non indosserà i gradi ma vuole riscattarsi giocando un’ottima partita e aumentando il suo score stagionale. In questa stagione ha segnato 5 gol in 15 partite, per un totale di 555 minuti e una media di un gol ogni 111 minuti. E nonostante abbia giocato soltanto cinque volte partendo titolare è il secondo miglior marcatore della Roma dietro a Pellegrini che ha realizzato otto reti tra campionato e coppe giocando però più del doppio dei minuti.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi