Era una rivoluzione annunciata, e si è compiuta. Cambiano sette delle prime otto panchine in serie A. Ma chi ha migliorato davvero? A naso, pochi. [La Roma invece sale decisamente di tono con Gian Piero Gasperini. Ci è sempre sembrato il più logico e sensato. Ben più di Allegri, che è allenatore per chi parte con ambizioni altissime e deve confermarle, Gasp incarna da sempre lo spirito piratesco che dovrà sostenere la prossima Roma: quello di chi vuole fortissimamente emergere dalla seconda fila imponendosi col gioco e le idee.
Una Roma intensa e rigorosa, molto etica, che in settimana si allena duramente, senza concessioni all’ozio o al ponentino, che a Trigoria soffia da troppi anni con eccessiva intensità. Ci voleva dunque un maestro di calcio anzi un architetto di squadre. La Roma non va in Champions League da sette anni, ora la traversata nel deserto potrebbe concludersi. E’ la grande occasione, sprecarla sarebbe delittuoso.
Ai tifosi che eccepiscono su Gasperini perché sarebbe “antipatico”, basti ricordare il gelido Capello, che ha sempre detestato Roma ma ha portato l’ultimo scudetto. Gasperini non è l’ultimo dei fessi da infiocinare con le solite battute ma un tecnico di altissimo profilo internazionale che merita una stampa e un club all’altezza.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrentino











