Tra i motivi della crisi della Roma, c’è anche il rendimento non ancora all’altezza dei senatori della rosa di Di Francesco. Con l’unica eccezione di Daniele De Rossi, a Madrid tra i pochi a salvarsi insieme a Olsen, tutti gli altri non stanno dando quello che l’allenatore si aspetta. Su tutti Kolarov e Fazio […]. Non può più essere una giustificazione il Mondiale giocato in estate, considerando il rendimento di altri calciatori […] che in Russia sono andati più avanti di loro. […] Già a Bologna, domani alle 15 (arbitra Massa), potrebbero riposare e lasciare il posto a Marcano e a uno tra Santon e Luca Pellegrini, che scalpita per un esordio che non arriva, mentre dall’altra parte Karsdorp («Ho bisogno di fiducia», ha dichiarato a «Ziggo Sport») è in ballottaggio con Florenzi.
L’altro «vecchio» del gruppo, Edin Dzeko (32), invece, dovrebbe rimanere saldo al centro dell’attacco: è vero che non sta giocando bene, ma lo è altrettanto che per entrare in forma ha bisogno di stare in campo con continuità. Un altro trentenne che finora non è riuscito a dare il suo contributo a causa di un infortunio alla caviglia è Diego Perotti, che a Bologna dovrebbe finalmente esordire dall’inizio, in un tridente con il bosniaco e con Kluivert, preferito a Cengiz. L’argentino, in un’intervista a Sky, ha difeso con forza il lavoro di Di Francesco. «Si sa che nel calcio – le sue parole – la soluzione più facile è mandare via l’allenatore, ma questo non è giusto. […] Il rapporto con lo staff è lo stesso, così come la voglia di fare bene». C’è bisogno di una reazione immediata. «Non abbiamo una risposta chiara ad un momento così, abbiamo cambiato qualcosa ma non dipende mai da un solo fattore. La risposta la dobbiamo dare in campo: a Bologna dobbiamo vincere e ritrovare noi stessi».