Se non lo avete visto e ascoltato, non accontentatevi dei virgolettati di Gian Piero Gasperini. Perché l’intonazione, le pause, la mimica e il suo body language parlavano in maniera trasparente. I giudizi severi espressi nel post gara dell’Allianz Stadium non possono esser archiviati come semplici commenti a caldo, ma vere e definitive indicazioni consegnate a Massara. Evan Ferguson e Leon Bailey hanno profondamente deluso Gasperini, pronto in estate a costruire la sua Roma con la rapidità di passo dell’ala giamaicana e sulla vena realizzativa del giovane talento irlandese. (…)
La pagella più severa è stata riservata senza dubbio all’attaccante irlandese: «Ferguson non mi sta convincendo. Anche nel secondo tempo, per molto tempo. Non si è ancora calato nello spirito, insieme ad altri. Mi è stato chiesto perché abbia giocato Dybala e non Ferguson, sembra che ci debba essere per forza il centravanti. Io prendo tutta la vita Dybala. Anche nel ruolo di centravanti, tutta la vita Dybala. Se devo scegliere tra lui e Dybala, tutta la vita Dybala. Quindi non è una questione di caratteristiche, è una scelta che non è la prima volta che faccio, perché la vedo così. Se poi per giocare centravanti devi essere alto un metro e novanta, dipende; ma se la scelta è questa qua, Dybala». Parole che rischiano di aver sancito l’addio della punta di proprietà del Brighton: (…).
Deludente, impalpabile e troppo fragile. Una meteora in grado quasi di non lasciar traccia nella sua avventura romana. Bailey si è fermato di nuovo, ma verrebbe da domandarsi quando mai fosse partito, una storia mai decollata, fatta di infortuni e prestazioni mai convincenti. Il probabile epilogo a Torino, venti minuti senza mai incidere prima del cambio, avvenuto per risentimento muscolare. Ora il possibile rientro a Birmingham.
Il mercato è alle spalle e un volo verso l’Inghilterra è pronto a decollare da Fiumicino: a bordo Ferguson, Bailey e forse anche Tsimikas. (…)
FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo











