Un gol che sembra una dichiarazione d’intenti. O una risposta a noi che dalle spiagge ci chiedevamo se quei quattro potessero mai giocare assieme. Quattro stelle, quattro passaggi e un gol: da Pellegrini a Zaniolo, poi a Dybala, quindi a Abraham con Pellegrini a chiudere il cerchio – anzi, un quadrato magico – spingendo la palla in porta.
Un gol per scandire un concetto: il destino della stagione della Roma è nei piedi dei campioni su cui José Mourinho ha deciso di costruire le proprie ambizioni. L’amichevole con lo Shakhtar Donetsk ha aperto la stagione dello stadio Olimpico e inviato un messaggio chiaro sulla posizione della Roma nel conflitto in Ucraina: l’incasso sarà devoluto allo stadio di Leopoli, convertito in un rifugio di emergenza, mentre la squadra ucraina ha indossato maglie con i nomi delle città assediate sulle spalle dei giocatori, da Mariupol a Kharkiv.
Prima, però, Lorenzo Pellegrini aveva chiuso la presentazione con sbandieratori della squadra stendendo il manifesto per la nuova stagione: “Ripartiamo con lo stesso entusiasmo dello scorso anno verso altre vittorie“, ha detto il capitano. Sotto lo sguardo di José Mourinho. Uno stadio che lo acclama e lui, José, che indica con enfasi la sua squadra, quasi a voler dirottare verso i giocatori quell’affetto.
Il silenzio dietro cui si sta nascondendo in questa estate il più loquace degli allenatori in attività sembra l’altra faccia, esattamente speculare, dell’entusiasmo che lo circonda. Quasi fosse il sistema con cui anestetizzare le aspettative, per disinnescare l’autolesionismo romanista del cucirsi sul petto scudetti estivi da sostituire al primo vento contrario con acerrime sentenze.
Se un giorno dovesse decidere di scrivere un manuale per costruire una squadra vincente ripenserà al lavoro fatto a Roma. In questa estate ha valicato il suo ruolo di allenatore, facendosi dirigente aggiunto nelle fasi infuocate delle trattative per convincere prima Dybala e poi Wijnaldum a scegliere il progetto dei Friedkin. Ora sta facendo di più, arrivando a bloccare la cessione di Zaniolo al Tottenham, nonostante offerte da far tremare i polsi (55 milioni, tra cash e il cartellino di Tanganga).
FONTE: La Repubblica – M. Pinci