Confusione. Ci sembra la parola più equilibrata per fotografare il momento di una Roma travolta da un (in)solito destino nel giallorosso mare d’agosto. Il risultato è che la luna di miele con la seconda proprietà americana è finita. Sta attraversando la prima, profonda, crisi con un ambiente che fino a poche settimane fa non aveva mai messo in discussione la famiglia texana che era stata capace di stupire (Mou, Dybala, zero cessioni eccellenti, un occhio sempre attento ai tifosi) e vincere (Conference League e una finale scippata di Europa League), pur dovendo fare i conti con una situazione economica oltre i confini della matematica del caos. Tutto cancellato da un luglio e un agosto che non sono stati un successo, con una serie di brutte figure frutto di scelte che si sono rivelate un boomerang mediatico e ambientale, il tutto accompagnato dal solito totale silenzio che non ha fatto altro che alimentare polemiche, critiche, sussurri e grida.
Riassumiamo i fatti. La squadra, a pochi giorni dal via della stagione ufficiale, è ancora incompleta. Mancano cinque, cinque oh, giocatori: due centrocampisti, altrettanti attaccanti, un difensore centrale. In queste ore le carenze saranno ridimensionate dall’arrivo di Paredes, Renato Sanches e probabilmente Zapata. Bene, ma resta il fatto che il ritardo è evidente e vale zero provare a mettere in piedi una linea difensiva del tipo ma anche altre squadre hanno lo stesso problema. Un ritardo, poi, che lo stesso Mou ha sottolineato a più riprese, prima con una foto con un giocatore fantasma (data alle stampe dal sito della società, roba da pazzi) e poi con parole e pensieri che non possono essere equivocati. Passiamo alla situazione contrattuale.
L’intero settore tecnico, Mou e il suo staff, Tiago Pinto, il segretario Lombardo sono in scadenza tra poco più di dieci mesi. E al momento non ci sono segnali di rinnovi, anzi proliferano voci di un addio alla conclusione (forse pure prima) di questa stagione. In una società che oltre a pianificare il presente dovrebbe programmare anche il futuro, ci pare un situazione border line. Come se non bastasse, da settimane da più parti arrivano spifferi di una possibile cessione, con protagonisti pure pregiudicati capaci di meritarsi le prime pagine di qualche giornale, voci che almeno hanno avuto il merito di far uscire allo scoperto la famiglia Friedkin che ha ribadito la sua intenzione di continuare al timone della società.
C’è stato il pasticciaccio Matic, in una storia ancora molto nebulosa, perché mica ci vorranno far credere che è stata tutta colpa del giocatore. C’è stato l’autogol dei prezzi dei biglietti (75 euro per una Curva per la sfida con il Milan), dopo i tanti meriti delle stagioni passate che avevano portato a trentadue sold out consecutivi (sarà ancora tutto esaurito domenica contro la Salernitana). Non c’è ancora uno straccio di sponsor sulla maglia, né il main, né quello sulla manica, mancanze fatali per un club che ha l’esigenza di aumentare il fatturato. Serve altro? Sarà il caso che si ripassi dal via, tornando a mettere al primo posto la Roma e i suoi tifosi. E forse sarebbe il caso che qualcuno lo dica ai Friedkin, sempre che non lo sappiano già.
FONTE: La Repubblica – P. Torri
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/maglie-2023-2024/as-roma-uscita-la-maglia-per-la-nuova-stagione/