Qualcosa che non va c’è, non solo nella testa. Le spine della Roma sono anche nelle gambe, flessori e polpacci soprattutto: gli infortuni sono già 35, di cui 18 di natura muscolare, e lo stesso Di Francesco comincia a chiedersi cosa stia accadendo. Un difetto di preparazione? La conseguenza del giocare sempre in tensione? A Trigoria s’interrogano sul malfunzionamento che ha riempito l’infermeria, più di ogni altra «big» della Serie A. I giallorossi guidano la classifica dei guai fisici, mentre i loro prossimi avversari sono quelli più «sani», secondo i dati di Transfermarkt che tiene conto solo degli acciacchi che hanno portato ad assenze dal campo: l’Inter ha registrato 7 ko, il Napoli 9, la Juventus 12, la Lazio 13 e il Milan 15. La Roma 21, il triplo dei nerazzurri, calcolando i prossimi forfait sicuri di Dzeko ed El Shaarawy, gli ultimi a partecipare al lazzaretto, ma potrebbero salire a 22 se Coric, che sarà valutato oggi, avrà lo stesso sfortunato destino. Nella passata annata si erano registrati 40 stop totali, gli stessi dei campioni in carica, ora siamo solo ad un terzo della stagione e i numeri sono preoccupanti. In tutto 52 assenze nelle due competizioni (nel 2016-17 il tecnico abruzzese fece il record negativo col Sassuolo arrivando a 190), ben 18 i giocatori finiti ai box, in questo momento ce ne sono 7 e costituiscono una buona fetta della torta di indisponibili dell’intero campionato, 48, ma almeno 2 conservano la speranza di tornare tra i convocati di Di Francesco per l’Inter. Si tratta dei lungodegenti Pastore e Perotti, che tra oggi e domani dovrebbero ricominciare a lavorare in gruppo, ma prima di sbilanciarsi sul loro recupero bisognerà vedere come reagiranno e soprattutto se avranno continuità negli allenamenti. L’ex Psg è da oltre un mese che non vede il campo, dai 12′ con la Spal il 20 ottobre e conta nel successo della terapia a base di fattori di crescita a cui si è sottoposto a Barcellona per mettersi il peggio alle spalle. L’altro argentino non gioca addirittura dal 23 settembre a Bologna e pure se dovesse farcela a strappare la convocazione andrebbe al massimo in panchina, nonostante l’attacco sia in piena emergenza.
La perdita più importante è quella di Dzeko, che in campionato stava faticando, è vero, ma continua a dare più certezze di Schick alla squadra. Il ceco avrà la quarta occasione consecutiva da titolare e sarà la punta di un tridente giovanissimo: Under e Kluivert sono gli unici esterni rimasti a Di Francesco, che può sempre avanzare Florenzi in caso di necessità. El Shaarawy si è stirato, fatale lo scatto sul cross del turco e il movimento innaturale in caduta: un altro flessore lesionato. Il trequartista sarà ancora il 19enne Zaniolo, uscito con i crampi martedì sera: avrà il tempo di recuperare le energie e stringerà i denti per sostituire Lorenzo Pellegrini, che proverà a rientrare a Cagliari assieme a De Rossi (ammesso che il ginocchio dia risposte positive). L’ultimo a fermarsi è stato Coric, che poteva tornare utile e invece ha sentito un fastidio al polpaccio ieri a fine allenamento, ma già mentre si scaldava a bordocampo prima della sfida di Champions aveva accusato qualche problemino che non gli aveva però impedito di mettere sul curriculum 26 minuti contro i campioni d’Europa in carica. «A questo punto dobbiamo cominciare a chiederci che cosa stia succedendo», ha detto Di Francesco, che resta saldamente al comando di una squadra a pezzi: Monchi gli ha ribadito la fiducia e si va avanti così, sperando che si aggiusti tutto il prima possibile, muscoli e testa.