Sette minuti di follia, sette minuti mai visti all’Olimpico. La Roma passa dal Paradiso all’Inferno in mezza ricreazione vanificando un 3-1 alla Juventus che l’avrebbe rimessa in corsa Champions. La nona sconfitta di Mourinho è decisamente la più dura da digerire. Nel primo tempo i giallorossi, tornati alla difesa a 4 e con Felix al posto dell’indisponibile Zaniolo, erano partiti forti con il gol di Abraham e il rigore dubbio non fischiato a de Ligt per un fallo di mano. Poi è arrivato il pari di Dybala nell’unico tiro in porta juventino del primo tempo. Nella ripresa la Roma entra col piglio di Bergamo. Da big. Prima il vantaggio di Mkhitaryan, poi la perla di Pellegrini su punizione sotto gli occhi di Totti.
Sembrava il preludio di una grande serata, di quelle che non si vivevano da tempo da queste parti. E invece arriva il dramma, inatteso. Incomprensibile. La Juve trova una fragilità da far paura e i bianconeri hanno trovato tre gol tra il 70’ e il 77’. Tutti con disattenzioni di Smalling e compagni fino a quel momento quasi impeccabili. All’Olimpico scende il gelo, più di quello atmosferico. Ma la Roma ha comunque la forza di trovare un rigore per mani di de Ligt che viene anche espulso. Sembra il finale ideale, e invece Pellegrini si lascia ipnotizzare dall’ex Szczesny. Una batosta terribile che non lascia altri spiragli di speranza.
Mou mastica amaro: “Siamo crollati psicologicamente dopo 70 minuti di controllo totale. Il 2° gol loro mi ha ammazzato e alla squadra è subentrata la paura. Manca personalità, non sono abituato ad allenare squadre del genere ma sono qui per dare una mano fino a fine contratto. Ho bisogno di aiuto della società, aiuto che arriva al nostro ritmo con due prestiti (il secondo è Oliveira, ndr). Qui c’è una confort zone di arrivare tra 5° e 7° posto; qui anche i più forti non hanno personalità. Lo spogliatoio deve venire dalla mia parte, non devono trascinare me in questo. Arbitraggio? E’ strato perfetto”.
FONTE: Leggo – F. Balzani