«Una cosa l’ho capita: qui in Italia il metro di arbitraggio non è uguale per tutte le squadre». In parole povere: ci sono figli e figliastri. Nella settimana delle polemiche arbitrali scatenate dal presidente della Fiorentina Commisso c’è anche Paulo Fonseca che alza la voce: «Sia chiaro, col Sassuolo non abbiamo perso per questo ma il dato sugli ammoniti è esagerato. Di certo noi non siamo una squadra che fa così tanti falli cattivi. Vedo una disparità di trattamento».
Lo dice in un italiano impeccabile, in modo da farsi capire da tutti. E non è la prima volta che un tecnico straniero mette in luce la presunta disparita di trattamento in serie A. È successo, ad esempio, con Zeman, Mourinho, Garcia e Benitez. Tanto per restare in tema Sanremo Fonseca non è Rosso di rabbia come nel post partita di Cagliari ma è decisamente Sincero a poche ore dalla sfida col Bologna di stasera che la Roma non può davvero sbagliare.
Lo è pure quando c’è da affrontare la questione Petrachi che il tecnico ha invitato ad uscire dallo spogliatoio durante l’intervallo di Sassuolo-Roma: «Ribadisco che sono sempre io a parlare ai giocatori. E aggiungo però che siamo tutti insieme: squadra, allenatore e società. Abbiamo perso, ma serve equilibrio, senza fare drammi. Il colloqui con Dzeko? Da quando sono in Italia penso di aver dimostrato che non sono uno che mente. Dzeko mi ha semplicemente detto di non parlare ancora con l’arbitro, che non sarebbe servito a nulla. Niente di più. Dice che ci sono troppi giovani nella Roma? Le sue non mi sembravano critiche ai giovani, più un consiglio. Sulla mancanza di qualità, è normale che se si perde in quel modo un po’ di qualità è venuta a mancare».
Stasera contro il Bologna ne servirà parecchia viste le tante assenze, e ancora di più ce ne vorrà tra una settimana nello scontro diretto all’Atalanta. Ma c’è voglia di ripartire in un 2020 che ha visto i giallorossi vincere solo una volta, e mai all’Olimpico. «Ho capito cosa è successo a Reggio Emilia – conclude Fonseca – Non è stato solo un problema di mentalità: ho sbagliato tatticamente, i giocatori tecnicamente.
Il problema è stato l’avvio, dopo i primi due gol la squadra ha perso equilibrio. Ho fiducia nella mia squadra e vogliamo ripartire». Senza Pellegrini (squalificato) e pure senza Pastore: «Non è pronto per partire titolare. Pure i nuovi arrivati Perez e Villar devono ambientarsi nel calcio italiano. Mancini a centrocampo? Non mi sembra la soluzione giusta. Ho pensato di far giocare Dzeko alle spalle di Kalinic ma è pericoloso cambiare.
FONTE: Leggo – F. Balzani