Imbufaliti. Per descrivere lo stato d’animo di Dan e Ryan Friedkin all’indomani dell’eliminazione in Coppa Italia giunta per mano dello Spezia è impossibile trovare termini più calzanti, soprattutto per la pessima figura un errore che ha fatto letteralmente il giro del mondo nell’effettuare una sostituzione in più rispetto a quanto consentito dal regolamento.
L’unità di crisi messa subito in piedi dopo il ko con la squadra ligure ha però stabilito dei primi paletti: la sconfitta non porterà all’esonero di Fonseca, mentre il terribile pasticcio sui cambi commesso nel primo tempo supplementare è costato il posto a Gianluca Gombar e a Manolo Zubiria, rimossi con effetto immediato dalle rispettive cariche. Il giovane team manager, che si è assunto le proprie responsabilità, lavorava a Trigoria dal 2013 e, dopo una gavetta iniziata con un incarico nell’area social, dal 1 luglio 2019 ricopriva il ruolo all’interno dello staff della prima squadra.
Al suo posto – i calciatori avevano una profonda stima di lui e Pau Lopez gli ha anche dedicato un messaggio d’addio – la società ha deciso di promuovere pro-tempore Valerio Cardini, che dalla scorsa estate ha iniziato ad occuparsi della Primavera come team manager, ma già da numerosi anni è inserito all’interno della struttura che si occupa di assistere i giocatori al di fuori dal campo, un’area guidata dal Club Operations Manager Vito Scala.
Saluta Trigoria per la seconda volta anche Zubiria, ritornato in giallorosso nel settembre 2019 con le mansioni di Chief Global Sporting Officer, un ruolo che andava a soprintendere su numerose aree del club. Le due teste sono cadute immediatamente e senza troppe esitazioni: già nella pancia dello Stadio Olimpico i nervi erano più che tesi e i Friedkin hanno ritenuto inaccettabile l’errore, prendendo provvedimenti dopo i vari colloqui andati in scena con Tiago Pinto ieri (a Trigoria c’era anche il Ceo Fienga). Presidente e vice nel corso della giornata sono passati anche per gli uffici dell’Eur, usando toni duri con i presenti.
Chi aveva lasciato lo stadio in piena notte in maniera frenetica indossando ancora la tuta e fumando nervosamente una sigaretta è stato Fonseca, che è stato per ora confermato sulla panchina giallorossa. Il tecnico portoghese, giunto all’ora di pranzo al centro sportivo per dirigere l’allenamento spostato dalla mattina al pomeriggio, dopo la seduta di lavoro è rimasto all’interno di Trigoria per altre tre ore.
Quanto filtra dai vertici societari è che il risultato di coppa è catastrofico, ma la prestazione dopo l’iniziale svantaggio è stata quella di una squadra viva e presente, che non è riuscita a vincere nei tempi regolamentari per non aver concretizzato le tantissime occasioni create, con lo psicodramma che ha preso poi il via con le due clamorose espulsioni in un minuto che hanno compromesso la gara.
La Roma in campionato attualmente occupa il terzo posto a pari merito con il Napoli e dopo il gol di Pellegrini nel primo tempo con l’Inter era addirittura momentaneamente seconda in classifica. Domenica 10 gennaio sembra però lontanissima e dopo la scoppola nel derby e l’addio ad uno degli obiettivi stagionali bisogna invertire la rotta: in primis l’allenatore dovrà dare un segnale di sterzata nella sfida di sabato che si giocherà di nuovo contro lo Spezia.
FONTE: Il Tempo – F. Boafora