Paulo Fonseca e Maurizio Sarri hanno dovuto percorrere tanta strada per arrivare alla Roma e alla Juve ed è per questo che si sono presentati nelle loro nuove realtà con la fama d’integralisti, poco restii a cambiare la filosofia del loro gioco. Ma la realtà ha ribaltato tutto: oggi Fonseca non è più quello che a giugno illustrò le sue idee ai dirigenti giallorossi.
Lo dimostra anche il fatto che da due giorni medita un colpo di scena tattico, la difesa a 3, inserendo Cetin dietro (il sacrificato sarebbe Perotti) e piazzando Zaniolo e Pellegrini alle spalle di Dzeko, con Florenzi e Kolarov larghi sulle fasce, per quella che sarebbe una formazione più conservativa.
Anche Sarri si è scoperto juventino prima di quanto si immaginasse. Oltre al look, fin da subito più elegante, come piace alla Signora, ha limitato al massimo gli eccessi nelle conferenze.
In campo, invece, fino a questo momento ha gestito con calma una rosa allargata e infarcita di campioni: è riuscito ad applicare un’alternanza ragionata e a ruotare gli uomini con intelligenza. Ma anche con coraggio.
Sul piano tattico, si è adattato agli uomini. E’ partito con il 4-3-3, ma per necessità è passato al sistema di gioco con il trequartista, come farà anche stasera.
FONTE: La Gazzetta dello Sport