Fine. Alla stagione della Roma e all’avventura di Juric sulla panchina giallorossa. Umiliata, maltrattata, calpestata, inerme. Una stagione devastata dall’esonero di De Rossi e peggiorata dalla scelta del tecnico croato, che dopo aver tentato di sovvertire l’andamento deludente della squadra che nonostante le parole forti e un discorso sulla mentalità vincente, riceve come risposta una misera vittoria contro la Dinamo Kiev e l’umiliazione contro la Fiorentina.
Una serata che di fatto costringe la Roma a dire addio alla Champions League e ricominciare ancora col terzo allenatore in stagione. E non siamo ancora a novembre. La scelta di Juric aveva illuso fino alla sosta, ma anche lui è stato fagocitato da un gruppo di calciatori mediocri, senza anima e senza amore per la maglia e rispetto per i tifosi (…)
Un disastro annunciato ma mai ammesso da chi prima e dopo ha contribuito a scelte folli sul mercato e sulla gestione dei Friedkin. Al Franchi è una mattanza. Neanche dieci minuti e la Roma va sotto. Cristante è inesistente in mezzo al campo e Mancini si dimentica Kean che fa l’1-0.
Passano sei minuti e il protagonista diventa Celik che tenta un dribbling su Bove, salvo poi dimenticarsi il pallone e farsi anticipare dall’ex della serata. Sozza assegna rigore e Beltran trasforma (…)
A dare la scossa è il neoentrato Koné che con un gran tiro da fuori riporta la Roma in partita. L’illusione dura un paio di minuti. Ancora Bove protagonista che trova Kean sul secondo palo per il terzo gol Viola (…)
Baldanzi per Mancini è la mossa dell’intervallo. La Roma non c’è in campo e il poker firmato da Bove poco dopo il cinquantesimo era un episodio già scritto. Si prosegue con il doppio giallo di Hermoso. L’ennesima stortura dell’avventura di Juric nella Capitale è l’ingresso di Hummels, sul risultato di 4-1 per la Fiorentina, che pochi minuti dopo la mette dentro alla propria porta per la cinquina Viola (…) Avanti un altro, in bocca al lupo!
FONTE: Il Tempo – L. Pes