La difesa Roma resta il grande enigma alla vigilia della sfida con il Bologna. Se davanti le certezze non abbondano — con il ballottaggio tra Ferguson e Dovbyk e il dubbio sulle condizioni di Dybala — dietro la situazione non è più rassicurante. E per Gian Piero Gasperini arriva una brutta tegola: al debutto in allenamento con la Roma, Leon Bailey ha riportato un problema muscolare che rischia di fermarlo per circa tre settimane.
Il precampionato non ha offerto a Gasperini la possibilità di fissare un assetto stabile in difesa, due soli i punti fermi: Gianluca Mancini e Evan Ndicka, che ieri ha compiuto 26 anni. Sabato sera all’Olimpico (ore 20.45), contro il Bologna di Italiano, non ci sarà Celik, squalificato dopo l’ammonizione nell’ultima giornata della scorsa Serie A. Le alternative non sono molte: da un lato l’inserimento di Ghilardi come braccetto di destra, con Mancini al centro e Ndicka sul centrosinistra; dall’altro l’opzione Hermoso, che permetterebbe a Mancini di scalare a destra e all’ivoriano di prendersi il centro.
La fragilità è evidente e contro un Bologna che gioca ad alta intensità rischia di pesare. Il modo di difendere è figlio della filosofia dell’allenatore. Gasperini chiede pressing alto, ricerca ossessiva dell’uno contro uno, linee aggressive: un calcio che entusiasma, ma che inevitabilmente lascia campo dietro. L’avversario che sabato arriverà all’Olimpico è tutt’altro che morbido. Il Bologna di Italiano ha un’identità offensiva. Il 4-2-3-1 resta la base, con tanta qualità tra le linee e un ritorno che fa rumore: Ciro Immobile. L’ex capitano della Lazio non ha smesso di segnare e per i giallorossi rappresenta una minaccia, oltre che un ricordo sgradito.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini











