Marassi, diciotto anni fa. Il 24 novembre 2007 la Roma di Spalletti batte il Genoa grazie al gol di Panucci al 90’ e resta sulla scia dell’Inter capolista. Si tratta del primo incrocio fra i giallorossi e Gian Piero Gasperini, e del primo incrocio fra il tecnico piemontese e Daniele De Rossi, all’epoca pedina inamovibile dello scacchiere spallettiano. Nella gara di ritorno De Rossi fu protagonista assoluto, segnando dal dischetto il gol del definitivo 3-2 all’80’, accompagnato da un’esultanza sfrenata, con immancabile vena in bella vista e l’urlo «daje Roma daje!». In quella circostanza Gasperini viene espulso, e dopo la gara parla di «arbitraggio negativo». (…)
Adesso – (…) – i ruoli si sono invertiti, e chissà in quanti ci avrebbero creduto, se glielo avessero raccontato qualche anno fa: uno dei nostri principali avversari a farci da guida, e il nostro vanto, la nostra leggenda come avversario. Sembrerebbe di essere nel Sottosopra di Stranger Things, ma il calcio ormai ci ha abituato a ogni tipo di stranezza. Persino a ritrovarsi contro uno da 616 presenze con la Roma nell’arco di 18 anni, secondo soltanto a Totti nella classifica all-time dei più fedeli; uno che ha rappresentato i tifosi in campo meglio di chiunque altro; uno che ci ha guidato – e bene – nel post-Mourinho, salvo poi essere messo alla porta dopo quattro giornate dello scorso campionato, quasi fosse uno qualunque. Ora è ripartito dal Genoa, proprio la squadra contro cui aveva allenato la Roma per l’ultima volta; proprio la squadra che più di ogni altra ha permesso a Gian Piero Gasperini di spiccare il volo.
Perché, se è vero che i veri miracoli Gasp li ha compiuti a Bergamo, la scalata verso il successo dell’attuale allenatore giallorosso è cominciata proprio in Liguria: la promozione in A dopo un campionato cadetto che comprendeva anche Juventus e Napoli, quindi un quinto posto capace di riportare il Grifone in Europa dopo un’assenza di 17 anni. L’esonero nel 2010, le esperienze da dimenticare con Inter e Palermo, e il ritorno a Marassi: ancora una volta, risultati ben oltre le aspettative (un sesto posto e l’Europa League sfumata soltanto per il mancato ottenimento della licenza UEFA). Con 297 panchine totali, Gasp è sul podio dei tecnici più longevi nella storia del club più longevo d’Italia. È lì, sul mare, che Gian Piero ha iniziato a spiccare il volo. Un volo che, dopo tanti anni, lo ha portato ad approdare nella Capitale: il rivale ora è il nostro condottiero, mentre quello che è stato per tanti anni il nostro condottiero ora torna da rivale: (…).
FONTE: Il Romanista











