“Con Mourinho è cambiata l’impronta caratteriale. Si è lavorato molto sotto il profilo psicologico e diversi calciatori hanno risposto alla grande. Si è agito anche sotto l’aspetto comportamentale e sulla partecipazione: nel senso che ora il gruppo è partecipe di un’idea, di un progetto, di una voglia di rilanciarsi. Si vede che Mourinho è un allenatore carismatico capace di entrare nella testa dei giocatori, si vede proprio questo tipo di impronta. Tutti uniti e tutti dalla stessa parte”.
Uno che è cambiato molto è Lorenzo Pellegrini: lo hai visto cresciuto, come calciatore e come capitano? “Ha grandi qualità: è un giocatore importante per la Roma e per la Nazionale. E’ ancora presto per dare giudizi definitivi. Ho notato grande accortezza, grande concentrazione. In più stanno arrivando anche i risultati e questo aiuta a crescere”.
Quanto è difficile a Roma fare il capitano? “Più che difficile: ti travolge, ti tiene ventiquattro ore appeso perché rappresenti la Capitale e una squadra importante, con giocatori importanti”.
Tammy Abraham… “Lo vedo bene, giocatore di stazza ma di movimento. E’ un attaccante difficile da marcare. Ha anche confidenza con la porta. Speriamo sia fortunato. A volte serve”
FONTE: NSL Radio