La delusione del San Mamés è ancora cocente, ma il pubblico giallorosso risponde come sempre presente. Nonostante la Maratona, che ha creato qualche disagio nell’afflusso degli spettatori per via delle ovvie deviazioni del traffico, 63 mila tifosi sono tornati all’Olimpico per sostenere la squadra nella prima delle dieci partite rimanenti dopo lo spartiacque europeo.
Europa, sì. Il luogo dove ogni romanista vuol tornare quanto prima. Squadra applaudita prima della gara già nei momenti del riscaldamento e sostegno incondizionato. L’Olimpico è un gran colpo d’occhio anche con la luce solare (…).
Inizia con il ricordo di Giuliano Taccola sui tabelloni dello stadio il programma di presentazione della gara. Poi spazio alla formazione, con qualche timido – per la verità – mugugno (coperto da applausi) alla lettura dei nomi di Hummels e Dovbyk, finiti per motivi diversi nell’occhio del ciclone dopo Bilbao.
Si parte con un primo tempo lento, con i rossoblù a tenere chiuso ogni varco e la frustrazione della squadra di Ranieri e dell’Olimpico. Che si accende solo quando si alza dalla panchina Paulo Dybala. Tanto basta per trovare il vantaggio con Dovbyk dopo un gol divorato. Poi entra anche la Joya ma poi si fa male. Sentimenti contrastanti, allora.
Con lo stadio che capisce il momento: la Roma non e ha quasi più, imprecisa nelle ripartenze che potrebbero chiudere la gara, e allora partono cori incessanti dalla Sud alla Nord, con il resto dello stadio col fiato sospeso fino al triplice fischio finale del signor Piccinini dopo il recupero monstre. Si è vinto sporco, tutti insieme. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan