Il ritiro è servito o il Frosinone era troppo scarso? Al derby l’ardua sentenza. Per una sera, però, la Roma si prende una boccata d’aria dopo settimane di crisi e contestazioni. La squadra di Di Francesco ha chiuso la gara al primo tempo con due perle di Under e Pastore e il timbro di El Shaarawy. Nella ripresa è stato poco più di un allenamento coi giallorossi attenti a non sprecare troppe energie, vista la Lazio alle porte, e i ciociari che pensavano già al prossimo impegno col Genoa. Nel finale ha chiuso il poker Kolarov su un assist perfetto del debuttante Luca Pellegrini (anche l’altro deb Zaniolo ha mostrato buoni colpi). Unica nota stonata: Schick. Il ceco sotto porta ha sbagliato di tutto e di più, compresa una traversa sfortunata. Di fortunato, invece, il Frosinone ha ben poco. Sedici gol subiti e zero fatti sono l’amaro specchio di una squadra che difficilmente resterà in serie A. Poco conta, alla Roma servivano tre punti e serviva sentire qualche applauso.
La serata, infatti, era iniziata coi cori della Sud contro Pallotta e alla lettura delle formazioni solo De Rossi, alla 600° con la maglia giallorossa, aveva ricevuto applausi. Fischi sono arrivati, invece, pure durante il match a Monchi e Baldissoni inquadrati dall’impietosa regia di Dazn. Pallotta dopo il disgusto di Bologna, ora sarà un po’ sollevato. «Ma il presidente può dire quello che vuole. Sono i proprietari e ci mancherebbe – il commento di Di Francesco -. Questi sono ragazzi per bene, è un gruppo sano. Oggi c’è stata una dimostrazione di crescita, è come un nuovo inizio. Dobbiamo partire con questa mentalità e questa anima. Non è mai facile vincere in Serie A. Io sollevato? Alla lunga quello che si ha dentro paga ma non abbiamo fatto niente, era importante ritrovare fiducia per una gara importantissima come il derby». Che la Roma sabato deve assolutamente vincere per recuperare il terreno perduto in classifica. Per ora quindi Di Francesco resta al timone, ma il filo resta sempre sottile. Prende i primi applausi all’Olimpico anche Pastore che finalmente sembra aver trovato la giusta posizione in campo: «E’ questo il ruolo che preferisco. Abbiamo dimostrato che ci siamo, ora c’è il derby da vincere. Assolutamente». Per prepararlo la Roma non avrà bisogno di ulteriore ritiro.