Il primo vero giorno di lavoro dei tre anni di contratto con la Roma di Daniele De Rossi comincerà stamattina alle 10,30, quando per la prima volta dal 1 luglio (giorno ufficiale d’apertura della nuova stagione) la squadra giallorossa si ritroverà tutta insieme agli ordini del tecnico. Che qualcuno resterà in infermeria e qualcun altro magari si allenerà a parte conta il giusto. Ma è la prima volta che tutti i giocatori – che almeno fino a gennaio faranno parte della rosa – potranno ascoltare tutti insieme le idee dell’allenatore. (…)
Il vero nemico di ogni allenatore di qualsiasi squadra di calcio del pianeta è chi si ostina a giudicarne l’idoneità giudicando una partita o un ciuffo di partite. De Rossi finora ha diretto la Roma per ventisette partite nella scorsa stagione tenendo una media di 2 punti a gara in campionato e arrivando contro ogni pronostico in semifinale di Europa League, rischiando di vincere e qualificarsi in finale in casa di una squadra fino a quel momento imbattibile, prima che l’irresistibile Atalanta dell’ultima parte di stagione togliesse al Bayer Leverkusen quell’incredibile primato. (…)
Poi c’è stato il lungo lavoro di (ri)costruzione, condotto attraverso un’estate di studio matto e disperatissimo (cit), che ha portato a 12 acquisti e 12 cessioni concluso purtroppo in grave ritardo, con il dilemma Dybala e col contrattempo dell’acquisto saltato di Danso a cui è stato posto adeguato rimedio con gli ingaggi in overtime di Hummels ed Hermoso. Nel frattempo, la Roma ha giocato tre partite, pareggiando due volte senza reti in trasferta con Cagliari e Juventus e sbagliando clamorosamente il primo tempo con l’Empoli, dopo un avvio che aveva lasciato intendere tutta un’altra partita.
La quarta gara, col Genoa in trasferta, sarà preparata in questi due giorni, dopo le presentazioni tra i nuovi arrivati e la vecchia guardia. Ora sarebbe sbagliato pretendere di giudicare il lavoro del tecnico alla fine dei tre anni del contratto (quando però, se ci pensate bene, in teoria ne avrebbe diritto), ma attendere almeno un paio di mesi sarebbe il minimo sforzo possibile che si dovrebbe richiedere ad ogni romanista. Totti ha messo in guardia da una serie di pericoli che incombono sulla testa dell’allenatore, di certo non allentando la pressione intorno al suo amico. Ma adesso è necessario mantenere la calma e tifare per la Roma. E quindi per De Rossi. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco