I tifosi della Roma ricorderanno a lungo la battaglia di Leverkusen, i sacrifici di una squadra che per 99 minuti ha dato gambe, cuore, polmoni, caviglie e muscoli per un risultato che rende storici i due anni di Mourinho: due finali europee consecutive, soddisfazioni internazionali come mai in precedenza per il club oggi dei Friedkin.
Mourinho ha fatto la partita che voleva, che aveva sognato, preparato. Di pura sofferenza e applicazione: lo conferma il fatto che ha rinunciato anche a un solo minuto di Dybala pur di lasciare in campo gente con le caviglie arroventate, i quadricipiti disturbati, ma la testa li, sul pezzo. Nel preciso momento in cui ha tolto Celik, José ha rinverdito i fasti dell’Eto’o di Barcellona, chiedendo a Edoardo “Edo’o” Bove di piazzarsi a destra come quinto per coprire chiunque si presentasse da quelle parti.
Mourinho e la Roma hanno meritato questa immensa gioia: potrei definire questo risultato “la finale dell’empatia”, ovvero il prodotto della fusione a caldo di un tecnico unico al mondo con ragazzi e uomini con un’anima grande così. Il giorno che Mourinho lascerà la Roma per colpa di una società di sprovveduti e ingrati, i miei auguri a chi prenderà il suo posto. I tifosi non li perdoneranno.
FONTE: Corriere dello Sport – I. Zazzaroni
BAYER LEVERKUSEN-ROMA 0-0. La Roma è in finale!!! (TABELLINO)