Si (ri)parte. Sette partite da giocare in aprile, due sconfitte di fila in campionato prima della sosta da cancellare. Roma in emergenza, si sa, per via di squalifiche e infortuni. Formazione assolutamente inedita, oggi contro la Sampdoria. Vietato sbagliare ancora, però dopo i pesantissimi ko all’Olimpico contro Sassuolo e Lazio. La classifica non può più attendere, se si hanno ambizioni Champions. Mourinho ha uomini contati in difesa, un po’ meno a centrocampo ma davanti aha la consueta facoltà di scelta.
Non un dato da sottovalutare, visto che la Roma segna con il contagocce. I giallorossi, nonostante questo e/o quello, hanno confezionato appena 35 reti: poche, molto poche. Serve un sostanzioso cambio di passo, urge un robusto contrinbuto anche da parte di chi finora ha deluso. Tipo Abraham, da mesi parente alla lontana dell’attaccante strepitoso della passata stagione. E pure tipo Belotti, a segno finora soltanto nelle coppe. Mancano all’appello i gol di Pellegrini, non si può fare affidamento sempre e soltanto sul sinistro fatato di Dybala.
La Sampdoria vanta il peggior attacco del torneo (16 reti) e una difesa colabrodo (44 gol al passivo): la Roma, scavalcata ieri in classifica dall’Atalanta e quindi sesta (se il 12 marzo avesse battuto il Sassuolo sarebbe salita al secondo posto…), è costretta ulteriormente a rincorrere e oggi – anche se in versione ridotta – non può fallire l’appuntamento con i tre punti. Gli alibi stanno a zero, come le chiacchiere.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti