Ivan Juric rimane sulla panchina della Roma, almeno per il momento. Dopo un paio di giorni di riflessione, Dan e Ryan Friedkin hanno confermato la fiducia al tecnico, che quindi sarà in panchina almeno domani in Belgio per la gara di Europa League contro l’Union Saint Gilloise e domenica all’Olimpico contro il Bologna.
Dai risultati di queste due partite dipenderà il futuro dell’allenatore, che però ha dalla sua almeno un paio di elementi che lo tengono sulla panchina romanista: 1) i Friedkin, che in questi giorni si sono spostati tra Parigi e l’isola di Creta, hanno sondato diversi possibili sostituti ma non hanno individuato il profilo giusto per ripartire, anche perché dopo l’errore (doppio) dell’esonero di De Rossi e la sua sostituzione con Juric non possono permettersi ulteriori passi falsi; 2) dopo la sosta, il calendario della Roma aumenta il livello di difficoltà: Napoli, Tottenham e Atalanta sono le prime tre partite che un eventuale nuovo allenatore dovrebbe affrontare.
Il rischio di bruciarsi, in queste condizioni, è alto per chiunque, che sia Roberto Mancini, Max Allegri, Claudio Ranieri, Paulo Sousa o Frank Lampard (contatti con gli ultimi due sono stati smentiti). Per questo i Friedkin, attraverso il d.s. Ghisolfi, hanno fatto sapere a Juric e alla squadra che il tecnico, a meno di disastri, rimarrà sulla panchina.
I proprietari hanno ribadito di non essere contenti dei risultati attuali e di osservare la situazione con grande attenzione. In sostanza la dirigenza giallorossa si aspetta un cambio di rotta immediato: servono risultati, perché il dodicesimo posto in classifica oltre a scontentare i tifosi non può far felice nemmeno la proprietà, che ha messo nero su bianco sul comunicato di esonero di De Rossi che la scelta di Juric è stata fatta “per vincere trofei”.
Tra le poche cose certe, per quello che trapela in queste ore, c’è che si può escludere del tutto un ritorno di Daniele De Rossi, che ha terminato le sue vacanze a New York (ha fatto visita al Roma Club) e dopo il cambio di procuratore resta in attesa di una chiamata, a questo punto non da Trigoria ma dalla Premier.
Nonostante il poco spazio trovato fin qui con Juric, Leo Paredes è stato convocato dal c.t. argentino Scaloni in vista delle sfide contro Paraguay e Perù (qualificazioni mondiali). Fuori Dybala e Soulè.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini