Sulle montagne russe non è mai facile. Su e giù, più su che giù. Lungo il sentiero minato che hanno già attraversato gli ultimi allenatori giallorossi, José Mourinho e Daniele De Rossi, sulla graticola rischia di finirci anche Ivan Juric se non vince, convincendo, la sfida di stasera di Europa League con la Dinamo Kiev.
Dopo un pari e un ko con Athletic e Elfsborg e dopo l’1-1 a Monza e la sconfitta con l’Inter in campionato, la temperatura attorno alla panchina della Roma si è di nuovo surriscaldata, mentre le ombre di DDR e di una nuova contestazione si allungano sempre di più su Trigoria.
E il tecnico in carica, che sa fiutare l’ambiente, ieri ha smesso di usare parole accomodanti, ma ha cercato di scuotere la squadra ricorrendo a frasi forti: “Basta scuse o alibi, ci dobbiamo mangiare l’avversario. Questi giocatori hanno un’occasione unica. In una situazione di totale merda possono risalire, ma devono avere una cattiveria di versa. Ti capita poche volte di essere fischiato o contestato per varie ragioni e poter ribaltare la situazione. Deve essere la sfida più bella che c’è. Questi giocatori devono diventare bestie”.
Bestie con una fame atavica anche per scongiurare nuovi clamorosi ribaltoni. Perché il “furioso” Juric di ieri, che nel confronto con gli ucraini si gioca molto se non tutto, vuole tornare a vincere imponendo il suo stile calcistico aggressivo e frenetico.
E proprio sulle voci di un suo possibile esonero in caso di nuova sconfitta stasera, il croato ha rilanciato: “A me non manca niente. La situazione è perfetta, con il direttore (Florent Ghisolfi, ndr) condividiamo tutto e sento la sua fiducia. Potrei attaccarmi alle scuse, ma è da deboli. Noi dobbiamo arrivare alla partite e mangiarli. Tra me e Daniele De Rossi abbiamo vinto solo due partite nelle ultime 17, vuol dire che questa squadra non ha mentalità vincente. La mentalità non è da Roma, ma nemmeno di una squadra di livello inferiore”.
Un messaggio chiaro rivolto ai suoi giocatori, chiamati a invertire un trend che ora vede già la Roma perdere altro terreno anche in Europa League nei confronti delle prime otto del girone. “Contro la Dinamo voglio vedere altre cose, il gol di Monza non l’ho mai preso in vita mia. Non mi va bene questo andazzo. Voglio un’altra cattiveria, anche giocando meno bene. Dobbiamo diventare vincenti e cambiare mentalità”. E nell’ottica di far giocare i più reattivi del momento, qualche cambio rispetto al solito cliché sarà inevitabile.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. D’Urso