José Mourinho è arrivato a Roma con uno degli ultimi voli atterrati da Londra: maglione marrone, berretto e zaino in spalla, ha tagliato corto sul caso Karsdorp: “Mi conoscete… Non parlo“, si è trattenuto ma la sensazione è che qualcosa l’avrebbe voluta dire.
Con il raduno di oggi a Trigoria (ore 11) si apre la seconda parte della stagione, quella decisiva per il futuro, quella in cui non ci sarà più tempo per indecisioni, problemi personali o disattenzioni campo. Come quella di Karsdorp in Sassuolo-Roma che ha scatenato la collera del portoghese nel post gara.
Il caso non è ancora chiuso, ma cominciano a vedersi dei passi in avanti. L’olandese è rientrato a Roma sabato notte, ha trascorso la domenica nella sua casa a Casal Palocco e questa mattina, salvo sorprese, si dovrebbe presentare al centro sportivo. Un primo segnale di disgelo, non tanto con il tecnico con cui i rapporti difficilmente si ricuciranno, ma con Tiago Pinto che ha il compito di cederlo.
Si allenerà al Fulvio Bernardini per i prossimi tre giorni, ma resta in forte dubbio la sua partenza in Portogallo dal 15 al 22 dicembre. A gennaio, quando aprirà il mercato, Pinto proverà a cederlo a titolo definitivo ad almeno 10 milioni, anche se sarà un’impresa.
Tammy è il calciatore che ha trovato più difficoltà nei primi tre mesi della stagione e Mourinho ha il dovere di riabilitarlo facendolo tornare quello dello scorso anno. Non a caso Lorenzo Pellegrini ha scommesso su di lui: “Con il giusto lavoro e la giusta mentalità, può diventare uno dei migliori attaccanti del mondo, ha un potenziale incredibile“. La mancata convocazione al Mondiale è stata ormai metabolizzata, ma rappresenta comunque una bocciatura da cui ricostruire il futuro.
FONTE: Il Messaggero