All’arrivo di Ranieri, la Roma sembrava uno scolapasta: faceva acqua da tutte le parti. (…) Ranieri ha capito dove sarebbe intervenuto per sistemare la squadra. Avrebbe prima di tutto lavorato sulla fase difensiva. Perché è vero che la miglior difesa è l’attacco, nel calcio e nella vita, ma se l’attacco non produce abbastanza come si fa a ottenere i risultati? (…)
La sintesi quasi perfetta è stata raggiunta a San Siro, capolavoro tattico e gestionale di un allenatore dalle risorse infinite. Ranieri ha schierato quattro giocatori offensivi, e per la prima volta il doppio centravanti nella formazione titolare, ma ha rischiato pochissimo contro l’Inter contabilizzando il quattordicesimo clean sheet del campionato. (…)
E’ la conferma di un principio fondamentale di questo sport: la squadra ha bisogno principalmente di stabilità. La Roma segna ancora troppo poco in rapporto alla produzione offensiva. Infatti ha vinto 8 volte – 7 nelle ultime 11 di campionato – con il risultato di 1-0. (…) Forse non basterà per la rimonta Champions, vista la situazione che Ranieri ha ereditato a novembre, ma servirà come avviso per programmare il futuro: servono più McTominay e più Retegui in questa rosa, gente che annusi e azzanni la porta. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida











