Una rivoluzione che parte dalla linea verde. Il progetto giallorosso sposato da José Mourinho punta innanzitutto a creare una solida base fatta da giovani di profilo internazionale, su cui costruire una squadra che – in primis – dovrà tornare stabilmente in Champions League. Per raggiungere traguardi importanti servono programmazione e un piano chiaro per il futuro: i Friedkin lo sanno, per questo non verrà creato un instant team ma una squadra formata da giovani ambiziosi che verranno affiancati da elementi d’esperienza, con l’obiettivo di riportare la Roma tra le prime forze del campionato e, magari, vincere un trofeo nell’arco del prossimo triennio.
Mancini, Pellegrini e Zaniolo. Sono questi i tre nomi da cui Mourinho e la società vogliono partire per iniziare a gettare le fondamenta della squadra del futuro. Il centrale è il prototipo di difensore che piace al portoghese: forte fisicamente, bravo con i piedi e capace di fare gol sui calci piazzati. Anche il capitano giallorosso è uno dei punti fermi per le prossime stagioni, così come il numero 22 su cui Mou aveva preso già informazioni quando era al Tottenham.
Il prossimo campionato sarà fondamentale per il ventunenne che, dopo aver passato praticamente un anno fermo ai box, vuole tornare ad essere l’arma in più della Roma e guadagnarsi una convocazione ai Mondiali del 2022: nel frattempo continua a lavorare tra campo e palestra per affrontare al 100% la preparazione estiva.
Tra i giovani tenuti sotto osservazione dallo Special One c’è anche Calafiori – come dimostra il video postato nei giorni scorsi dal tecnico su Instagram – considerato uno prospetto interessante, così come Darboe che nelle sue quattro gare da titolare in prima squadra ha messo in mostra le sue qualità.
A meno di clamorosi colpi di scena a luglio anche Under e Kluivert rientreranno alla base dai rispettivi prestiti: difficilmente entrambi vestiranno la maglia giallorossa il prossimo anno, ma avendoli a disposizione il tecnico li valuterà prima di dare l’ok per trovare una nuova squadra ai due esterni. Proprio Mourinho nel 2017 aveva «battezzato» Kluivert come il suo attaccante ideale.
A quattro anni di distanza però l’ex Ajax non è ancora sbocciato completamente e un futuro sotto la guida del portoghese è tutt’altro che scontato. Moto dipenderà anche dal destino di Mkhitaryan: se l’armeno dovesse decidere di rimanere nella Capitale per Under e Kluivert verrà sicuramente trovata una nuova sistemazione, in caso contrario proveranno a giocarsi le loro chance.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti