È terza nella graduatoria dei gol segnati. Quarta per i tiri in porta effettuati. Seconda per gli assist. Terza per i cross. Sesta per i chilometri percorsi. Eppure la Juventus è sempre davanti a tutti. Come prima, più di prima. La classifica della serie A che riparte oggi con lo spareggio salvezza Empoli-Palermo e con Napoli-Sampdoria è un piccolo miraggio per le inseguitrici, perché la squadra di Allegri sembra abbastanza vicina, ma deve recuperare (lo farà l’8 febbraio) la partita di Crotone, rinviata per la Supercoppa di Doha. I punti potenziali di vantaggio quindi sono 7 sulla Roma, 10 sul Napoli, 11 sulla Lazio, 12 sul Milan che però deve a sua volta recuperare la partita col Bologna, addirittura 15 sull’Inter. Quanto basta per farsi una domanda legittima: la lotta per lo scudetto è già finita? Dopo la vittoria della Juventus sulla Roma del 17 dicembre il dubbio è diventato qualcosa di più concreto. Le avversarie fanno più gol, spesso giocano meglio e corrono di più, ma nessuna ha l’esperienza, la forza e la capacità di stare dentro la partita, gestirla e alla fine vincerla come la squadra di Allegri, che nel 2016 ha fatto 100 punti in 38 gare. Perché dopo cinque anni di successi le basi sono solide e sono anche le solite: la difesa bianconera è sempre la migliore e non a caso il portiere che ha fatto meno parate finora è proprio Buffon. La squadra di Allegri ha speso 125 milioni solo per Higuain e Pjanic eppure non ha ancora espresso tutto il suo potenziale offensivo. Un po’ per gli infortuni di Dybala e Pjaca, un po’ per l’intermittenza di Pjanic e qualche pausa eccessiva dello stesso Pipita, rimasto senza segnare per 35 giorni tra novembre e dicembre.
Ma se la Juve non primeggia in nessuna materia in particolare, allora la domanda che nasce è un’altra: gli avversari possono sperare in altri passi falsi di una squadra che comunque ha perso tre partite (contro Inter, Milan e Genoa)? Oppure è vero il contrario e la Juve ha ancora margini di miglioramento? Allegri riparte contro il Bologna senza Alex Sandro, uno dei suoi giocatori dal rendimento migliore. Questo, unito alle possibili scorie rimaste dopo la sconfitta col Milan ai rigori (quelle urla di Max sentite in campo a fine partita li prenderei tutti a calci…), all’incertezza sulle scelte in attacco e anche a un possibile interessamento reciproco tra lo stesso Allegri e la Premier League, lasciano dei margini di speranza alle altre. Anche il calendario, almeno per quanto riguarda Napoli e Roma, è un fattore: lo scontro diretto con la Juventus nel girone di ritorno lo giocheranno in casa. Il Milan poi affronterà i bianconeri tre giorni prima della sfida di ritorno degli juventini in Champions contro il Porto. Un altro snodo da non sottovalutare. Ma l’Europa ce l’hanno anche Napoli e Roma. E quando insegui hai un’unica certezza, che ti pesa sulle spalle: non puoi più sbagliare.