Una serata d’altri tempi, con calci, pugni, sceneggiate, scivoloni, papere, espulsioni, e sette ammoniti (il degno replay della sfida di andata, finita con nove provvedimenti disciplinari). Una notte piena di emozioni, di eroi e qualche giocata da campioni.
L’Olimpico – ottavo successo nelle ultime nove gare con Ranieri in panchina – è un’arena, vince la Roma (3-2), che piomba agli ottavi di finale di Europa League, alzando la bandiera dell’Italia: unica a superare il playoff, una piccola medaglia in questa stagione tormentata.
E in quel caos, come un deus ex machina, spunta proprio Paulo Dybala, in versione killer dalla faccia bambina; (…) L’argentino finalmente si sveglia, regala sorrisi e doni. Due gol in quattro minuti (35′ e 39′ del primo tempo), uno più bello dell’altro, i primi in Europa quest’anno, non segnava da aprile, sempre su questo palco, contro il Milan nei quarti.
E le sue due gemme pesano come una valanga: la prima arriva dopo uno scambio ad alta velocità con Shomurodov, concluso con uno scavetto si sini-stro, la seconda con un sinistro dopo uno scambio con Koné, altro eroe della serata magica dell’Olimpico.
Indemoniato Paolo, come la Roma, che reagisce dopo aver incassato uno schiaffone a freddo. (…) Dybala riporta avanti la sua Roma, fino a sfiancare la squadra di Anselmi, rimasta pure in dieci per l’espulsione di Eustaquio, che pensa bene di mollare un pugno a Paredes quando il match era ancora aperto. Lo colpisce sulla spalla, Leo pensa bene di cadere a terra, lamentando pure un dolore al volto. Letexier vuole vederci chiaro, e il Var, quando lo si vuole usare, non mente: rosso al canadese del Porto (giusto), giallo all’argentino (ci sta), che salterà l’andata degli ottavi e oggi sapremo se contro la Lazio o con il Bilbao.
Questa, forse, l’unica nota negativa della serata. Il match lo chiude Pisilli, quando il Porto, seppur in dieci, aveva rialzato la testa, colpendo pure un palo con Samu (che va in porta su rilancio del portiere, sic) dopo aver bruciato sullo scatto il povero Ndicka, non una serata eccezionale per lui, ma ci si passa sopra serenamente. L’autogol di Rensch in zona recupero, non influisce sul risultato. (…)
FONTE: Il Messaggero