6 punti in più rispetto allo scorso anno: la Roma ingrana la quinta e si iscrive alla volata per un posto nella prossima Champions. Lo specchio del momento positivo è anche il fatto che Dan Friedkin, re dell’importazione delle Toyota negli Usa, stia trattando per acquisire il pacchetto di maggioranza. In prima linea davanti una ventina di manifestazioni d’interesse giunte da tutto il mondo.
Il rinnovamento giallorosso è passato innanzittutto per l’organigramma societario, dove Pallotta – affidando la delicata pratica stadio al vice presidente Baldissoni – ha reso plenipotenziario il ceo Guido Fienga, che ha sotto di sé Petrachi (area sportiva), Calvo (marketing), Rogers (media) e Zubiria (rapporti internazionali).
Ma è la prima squadra in vetrina. Se Fonseca era già da tempo in una lista di papabili, per la costruzione della rosa sono stati seguiti criteri diversi. Ovvero: gli acquisti “veri” si fanno solo su calciatori sotto i 27 anni (Lopez, Mancini, Cetin Spinazzola, Veretout e Diawara), mentre per gli “over” spazio a prestiti che consentano di valutarli ed eventualmente riscattarli (Smalling, su cui già si tratta, e Mkhitaryan, Zappacosta, Kalinic).
Per i rinnovi, poi, porte aperte per leader come Dzeko e (presto), Pellegrini e Kolarov, altrimenti cessioni. Lidea è quella di valorizzare i nuovi arrivi per almeno due anni e poi, eventualmente, fare plusvalenze, sempre che nuovi flussi di cassa consentano di dire dei no clamorosi, come potrebbe succedere per Zaniolo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport