Il grande dubbio c’è. Un po’ nella testa di tutti, a Trigoria e fuori. Anche se poi Daniele De Rossi, in tal senso, domenica sera è stato molto chiaro: “Finché anche solo un tifoso della Roma crede di poter andare a giocarsi la finale di Dublino, dobbiamo per forza andare a Leverkusen e fare una partita degna”.
Già, non si molla niente, concetto che aveva già ribadito anche prima della Juventus. Ma si può fare davvero? E, oggi, conta più la sfida di Leverkusen o quella di domenica prossima a Bergamo?
È ovvio che la concatenazione di risultati fa pendere la bilancia largamente verso la seconda ipotesi. Insomma, tra la sfida di giovedì e quella di domenica per la Roma la priorità sembra essere proprio la gara di Bergamo e non quella di Leverkusen. Del resto, gli ultimi risultati hanno portato ad una serie di incastri senza tanti appelli. La sconfitta nella semifinale di andata di Europa League sembra davvero dare poche chance di gloria alla Roma per la trasferta in terra tedesca.
Bisognerebbe vincere con due gol di scarto per andare ai supplementari/rigori, addirittura con tre per passare direttamente. Contro una squadra che finora non ha mai perso, viene da una striscia di 47 partite utile e anche domenica – nonostante 8 titolari a riposo – ha passeggiato (5-1) in casa del Francoforte, in una partita che non aveva alcuna importanza per il Bayer. Di fatto, sembra davvero un’impresa gigantesca, quasi titanica. E con il pareggio in casa con la Juventus e la vittoria di ieri dell’Atalanta a Salerno, la Roma per sperare ancora nella Champions deve vincere domenica a Bergamo.
È ovvio, dunque, che anche De Rossi dovrà fare delle scelte. Dybala, ad esempio, a Leverkusen non dovrebbe esserci. Gli esami fatti ieri hanno escluso lesioni all’adduttore, ma il fastidio c’è ed allora si sta pensando di preservalo per Bergamo. Stesso discorso per Smalling e Cristante, con il primo che nella sfida di andata è andato in difficoltà non avendo riferimenti offensivi (il Bayer ha giocato senza attaccanti di ruolo) mentre il secondo (che rischiava la squalifica per Bergamo per una bestemmia contro la Juve, ma senza audio sarà graziato) comincia ad accusare un po’ di stanchezza, avendo giocato sempre. A destra alternanza tra Spinazzola e Angelino, a sinistra tra Celik e Kristensen. Davanti spazio a Baldanzi, che con la Juve è sembrato uno dei più vivaci.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese