Il tempo dirà se la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha riconosciuto un “abuso di posizione dominante da parte di Fifa e Uefa”, ridando forza al progetto della Superlega, cambierà davvero gli equilibri del calcio. Di sicuro, però, è già riuscita a creare una spaccatura tra la tifoseria giallorossa e la proprietà.
I Friedkin si erano già espressi nell’aprile del 2021, dichiarandosi non interessati al progetto e rimanendo fedeli alla Uefa: il presidente Dan è un membro esecutivo dell’Eca – 220 società affiliate, tra cui Milan, Inter, Napoli, Fiorentina, Roma, Udinese e Sampdoria – così come il Ceo, Lina Souloukou. I rapporti con Nasser Al-Khelaïfi, proprietario del Psg e successore di Andrea Agnelli alla guida dell’Eca, sono solidi e anche per questo, ieri, la società giallorossa ha preso ufficialmente posizione contro la Superlega.
“In seguito alla sentenza odierna della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega – il comunicato –, l’As Roma ribadisce la propria posizione in rispetto dei valori e del futuro del calcio europeo. Il club non appoggia in nessun modo alcun progetto di cosiddetta Superlega, che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo. L’As Roma crede che il futuro e il benessere del calcio europeo possano essere assicurati solo con il lavoro congiunto dei club attraverso l’ECA, in stretta collaborazione e in partnership con UEFA e FIFA”.
Parole chiare, che però non hanno trovato il pieno sostegno da parte dei tifosi, che sui social network e nelle dirette radio hanno manifestato tutto il loro disappunto nei confronti del massimo organismo europeo. “Forse il presidente e il Ceo hanno già dimenticato quello che è successo il 31 maggio a Budapest?”, il riferimento all’arbitraggio dell’inglese Taylor nella finale di Europa League persa contro il Siviglia. “Hanno fatto un comunicato per la sentenza e non hanno detto una parola dopo l’arbitraggio di Budapest”. E ancora: “State proteggendo chi ci ha rubato il sogno di una vita”. Oppure: “Potreste gentilmente spiegarmi che cosa abbiamo da spartire con la Uefa dopo quanto accaduto il 31 maggio?”. C’è anche chi la prende con ironia: “Il comunicato è giustissimo, d’altronde la Uefa sta dimostrando con i fatti di volerci molto bene”.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini