Era una festa, mancava lo champagne: ci ha pensato Paulo Dybala, che ha offerto bollicine al fantastico pubblico dell’Olimpico. C’erano 60.193 spettatori in tribuna per la sfida con l’HJK Helsinki: scenario da semifinali di Champions, altro che prima gara casalinga di Europa League.
Ma la passione giallorossa, abilmente solleticata da Mourinho fin dal suo primo giorno romano, esaltata dal trionfo in Conference League e sublimata dall’arrivo di Dybala, regala notti come questa, in cui la gente gode a stare insieme sugli spalti aspettando il momento per esultare.
Solo che questo momento sembrava non arrivare mai: il ricordo della sconfitta in Bulgaria al debutto nel torneo era ancora vivo e l’inferiorità numerica dei finlandesi, in dieci dal 14’, pareva non bastare a garantire una serata tranquilla.
E allora nella ripresa Dybala, inizialmente in panchina, è entrato in campo e dopo un minuto e nove secondi ha pescato l’angolino dal limite stappando la partita: champagne per tutti e fine dell’ansia. Non è un caso che sia stato Paulo a sbloccare il punteggio: il tiro in porta resta il suo fondamentale migliore.
Se, come nel basket, si potesse scegliere il giocatore a cui affidare il tiro decisivo per vincere una partita, Dybala sarebbe probabilmente lo specialista numero uno della Serie A. E, al di là del gol, ieri il suo ingresso ha dato vivacità e imprevedibilità alla manovra, migliorando anche le prestazioni di alcuni compagni.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – G. B. Olivero