Una rivoluzione silenziosa, in pieno stile Friedkin. Perché la Roma di oggi non sarà quella di domani. E se per il mercato bisognerà attendere la solita trafile “dell’uno entra soltanto se uno esce” anche a gennaio, a livello dirigenziale lo scacchiere si va lentamente completando.
E così nel momento più buio, inizialmente si è virato sul paracadute Ranieri, pronto a sdoppiarsi da subito nel ruolo di allenatore e consigliere di Dan e Ryan in vista di un futuro prossimo dove vestirà i panni di consulente della proprietà. Poi, una volta iniziato a sistemare il campo, è stato il turno del Ceo, ruolo vacante da quasi 4 mesi. Alla fine l’ha spuntata Antonello che ha vinto il testa a testa con Perrelli.
Nel disegno che sembra aver preso come modello l’Inter, Antonello continuerà anche a Roma a fare…l’Antonello. Tradotto: si occuperà della parte finanziaria (dei rinnovi ad esempio di Svilar e Pisilli o della spalmatura dell’ingaggio di Dybala dopo il rinnovo), di marketing, degli sponsor, della questione stadio, dei rapporti sia in Lega Calcio che nell’Eca.
E qui si apre un altro capitolo. Anzi duplice. Perché nel modello-Inter prefigurato manca l’Ausilio di turno. Oggi c’è Ghisolfi, la cui posizione – al di là delle rassicurazioni off record che arrivano dalla Roma – è sotto osservazione. A gennaio il francese si gioca molto. […] Non è un caso che il tam tam mediatico da qualche giorno stia veicolando un interessamento per il ds del Bologna Sartori, in scadenza di contratto a giugno.
FONTE: Il Messaggero