La Roma e la sua gente, un binomio perfetto, com’è sempre stato, come sempre dovrebbe essere. La Roma al fianco della sua gente, ancora meglio. Nelle scorse ore, i tifosi della Roma hanno fatto ricorso al Tar del Friuli-Venezia Giulia contro il divieto di trasferta, in vista di Udinese-Roma di domenica pomeriggio, per i romanisti residenti nel Lazio. Una decisione nata sbagliata, che per natura degli organi che l’hanno presa (il Casms e l’Onms) dovrebbe essere di natura preventiva, ma è in realtà esclusivamente punitiva non si sa bene di cosa.
Già, perché è opportuno ricordarlo, la determinazione del Casms che ha già impedito alla Roma di avere i tifosi al suo fianco al Dall’Ara contro il Bologna, è arrivata a seguito del derby dello scorso 5 gennaio. Derby che però si è concluso (al di là della nostra vittoria sul campo) con un solo Daspo emesso nei confronti di un tifoso laziale, nessun ferito e scontri evitati dall’impegno delle forze dell’ordine.
E così si è arrivati al ricorso, nella speranza che il Tar friulano possa seguire l’esempio di quello lombardo che, soltanto pochi giorni fa, ha annullato la decisione del Casms permettendo ai tifosi della Fiorentina di seguire la Viola a Monza. La decisione dovrebbe arrivare nella giornata di giovedì, data in cui è fissata l’udienza per esaminare il caso.
E la Roma ha deciso di schierarsi al fianco della sua gente, con un intervento ad adiuvandum (nel gergo giuridico, l’esporsi di un terzo in favore di una delle parti in causa). Sempre col dovuto rispetto delle autorità competenti, ovvio, ma con la convinzione che Udinese-Roma non possa mai rappresentare un evento con «elevati profili di rischio», per citare la nota dalla Prefettura di Udine di settimana scorsa.
La speranza che il ricorso venga accolto c’è, nel frattempo già 800 romanisti “fuori sede” hanno comprato un biglietto per la sfida di domenica. L’intero settore del Bluenergy è da 1.300 posti circa ma, qualora la trasferta venisse riaperta a tutti, non sarebbe da escludere la possibilità che l’Udinese metta a disposizione altre porzioni di stadio per i romanisti. (…)
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi