Prima il dovere. Poi, semmai, il piacere di firmare un rinnovo. La Roma richiude le porte ai procuratori che già iniziano ad affacciarsiuno dietro l’altro per sistemare i propri assistiti. Da Zaniolo a Veretout, da Mancini a Cristante, sono soprattutto loro – tutti in scadenza nel 2024 – ad attendere una chiamata della società. Perché la firma di Lorenzo Pellegrini ha «stappato» una situazione che, prima o poi, sarebbe emersa. Come in tutti i grandi club.
Ma il messaggio che arriva da Trigoria è piuttosto netto: a parte il contratto di Darboe, pronto ormai da settimane, non si entrerà nel vivo di nessuna trattativa prima di fine stagione. Quando i vari giocatori a caccia di aumento avranno dimostrato di valere quel che chiedono, portando la Roma in una posizione più dignitosa del settimo posto finale dello scorso campionato.
Dopo Karsdorp e Ibañez, i cui contratti sono stati sistemati nel corso della passata stagione, Tiago Pinto su input dei Friedkin ha deciso di chiudere questa fase blindando il capitano. Con lui non si poteva fare altrimenti, il rinnovo era obbligatorio per non rischiare di perderlo a parametro zero la prossima estate: la Roma è stata costretta a «ricomprarlo» garantendogli uno stipendio da 4 milioni e mezzo netti di euro più premi che possono farlo salire fino a 6. Grosso modo gli stessi numeri dell’accordo raggiunto con Abraham, che a differenza di Pellegrini però può sfruttare i benefici del Decreto Crescita e costa meno al lordo.
Zaniolo vorrebbe arrivare almeno al loro livello e nel suo caso dovrà anche dimostrare quell’integrità fisica messa a repentaglio dai due infortuni alle ginocchia. La Roma lo considera un pilastro del futuro, ma vuole procedere per gradi e adesso non intende cedere alle pressioni dell’entourage.
Lo stesso si farà con gli altri, a partire dall’agente di Veretout che è partito in pressing già la scorsa estate chiedendo oltre 4 milioni netti e ora, dopo che il centrocampista è entrato anche nel giro della nazionale francese, vede aumentare il valore del suo assistito. «Stiamo lavorando da una settimana al rinnovo con Tiago Pinto» ha detto lo stesso Mario Giuffredi, ma la Roma frena. Dovrebbe essere più semplice la trattativa con Mancini e Cristante, entrambi assistiti da Beppe Riso e considerati dei punti fermi nello spogliatoio da Mourinho. Il difensore vuole restare e punta a uno stipendio da almeno due milioni e mezzo netti, Cristante conta di ottenerne 2.6-2.7 fino al 2026.
FONTE: Il Tempo – A. Austini