Quella che sta nascendo sarà una Roma sempre più a vocazione internazionale. Proprietà statunitense, allenatore portoghese, uomo mercato portoghese, parte del ritiro da svolgere probabilmente all’estero. Detto che Lorenzo Pellegrini con la fascia al braccio, invece, rappresenta il perfetto anello di congiunzione con l’epopea di Totti e De Rossi, il problema è proprio Edin Dzeko. Il mercato della Roma sul fronte offensivo, infatti, passa proprio dalle sue decisioni.
Il manager del giocatore, Alessandro Lucci, avrebbe volentieri accettato la cosiddetta lista gratuita per piazzare Dzeko altrove (e senza troppi problemi), ma la dirigenza al momento non intende cederlo gratis. Logico però, che a dieci mesi dal no alla Juventus per una cessione a 16 milioni circa, con un ingaggio così alto è difficile trovare un acquirente che sborsi una cifra interessante. Le strategie della società paiono arrivare al bivio: con Dzeko o senza.
Se il centravanti bosniaco resterà, Mourinho sarà senz’altro soddisfatto, ma non sarà semplice che la Roma a quel punto possa puntare ad un grande centravanti, con un ingaggio ovviamente importante. In questa chiave, da giorni tra i tifosi si rincorre il sogno di poter vedere Mauro Icardi vestire il giallorosso, anche perché il Psg – dopo averlo pagato 50 milioni – sarebbe disponibile a cederlo. Per adesso, comunque, da Parigi smentiscono qualsiasi trattativa in questo senso.
In caso di permanenze del bosniaco la dirigenza potrebbe virare su obiettivi meno di vetrina, ma più di prospettiva. E così da tempo si fanno i nomi di Daka del Salisburgo (su cui adesso però è piombato anche il Leicester), Isak della Real Sociedad e della Svezia all’Europeo (il cui prezzo però sta lievitando) e Azmoun dello Zenit Pietroburgo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini