Il poker di vittorie e soprattutto il 3° successo consecutivo in campionato fanno riprendere quota alla Roma. Che sale, per una notte, al 3° posto in classifica. Il 2 a 0 al Castellani contro l’Empoli, reti di Nzonzi e Dzeko, è sofferto: evidente il calo nella ripresa, con Olsen graziato da Caputo, su rigore e su azione. Ma i 14 gol segnati in 4 partite (e solo 1 subito) danno comunque forza alla rincorsa giallorossa, seguita a bordo campo pure da Totti.
SERIE POSITIVA – Di Francesco, dunque, va a dama per il 4° match di fila e torna a vincere lontano dall’Olimpico (unico successo contro il Torino il 19 agosto). Ma, pur presentando in Toscana la decima formazione in 10 partite, limita la rotazione e si accontenta di 4 novità dopo la manita al Viktoria Plzen proprio per non snaturare la traccia: dentro Santon e Luca Pellegrini in difesa, De Rossi a centrocampo ed El Shaarawy in attacco. E conferma, ovviamente, il 4-2-3-1 che, utilizzato dall’inizio solo dal 26 settembre, ha contribuito alla ripartenza dei giallorossi in campionato e in Champions. E con la virata tattica, en-plein: 4 successi consecutivi.
COOPERATIVA DEL GOL – Le mosse di Di Francesco sono efficaci: Santon dà garanzie sulla destra, chiudendo dietro e proponendosi in avanti, Luca Pellegrini, nella notte della sua prima da titolare, è vivace sull’altra corsia, mostrando tecnica e personalità e De Rossi collabora bene con Nzonzi, portando in campo sostanza e qualità. El Shaarawy è intermittente, risultando prezioso però quando c’è da rientrare. In attacco è più spigliato Under e lo stesso Dzeko entra in ogni azione e lavora bene soprattutto con Lorenzo Pellegrini. L’Empoli cerca sempre la verticalizzazione per Caputo che va ad infilarsi tra Fazio e Luca Pellegrini. Il 4-3-2-1 di Andreazzoli, ex fischiatissimo dai tifosi giallorossi, tiene per poco più di mezz’ora, anche perché rinuncia al pressing per colpire i giallorossi in contropiede. La Roma è attenta, ma crea poco, affidandosi solo a qualche iniziativa di Under. E, come spesso accade recentemente, per sbloccare il risultato sfrutta una palla inattiva: 4° gol di fila in campionato e 7° stagionale da calcio piazzato (contando il 3° di Dzeko al Viktoria Plzen). Santon, su apertura di Dzeko, conquista la punizione che il solito Lorenzo Pellegrini pennella in area: il colpo di testa vincente è di Nzonzi che diventa il 12° marcatore del gruppo (11° in campionato).
FLESSIONE INASPETTATA – L’Empoli, però, resta in partita e nella ripresa spaventa i giallorossi che, allungandosi in campo, perdono la compattezza e di conseguenza l’efficacia mostrate nel 1° tempo (alla fine solo 3 tiri nello specchio della porta di Terracciano). Bennacer colpisce il palo esterno su punizione e Caputo, dopo un’ora, spara alto il rigore concesso generosamente da Mazzoleni e confermato dal Var. Sul corner di Zajc, rinvio di Fazio sul braccio di Under. Di Francesco interviene con 3 sostituzioni, anche perché Caputo, infilandosi sempre sul centro sinistra della difesa, spreca altre 2 chance. Spazio a Florenzi per Luca Pellegrini, con Santon spostato a sinistra e, subito dopo, a Cristante per Lorenzo Pellegrini e a Jesus per Under. Come nel derby, ecco il 5-3-2 per evitare altri rischi. Andreazzoli fa entrare, invece, Traorè per Acquah e Lagumina per Capezzi, passando al 4-2-3-1. Ma la Roma chiude la partita, con l’assist di El Shaarawy, imbucata in verticale, per Dzeko. È il 2° gol in campionato per il centravanti che interrompe il suo digiuno in serie A dopo 48 giorni. Guarda caso dal pomeriggio dell’unico successo esterno dei giallorossi in questa stagione prima di questo. Che, guardando la prestazione a metà contro l’Empoli terzultimo, è pesantissimo.