Una città in delirio, una squadra che fa festa, un allenatore entrato nella leggenda del calcio, una proprietà sempre più coinvolta. La Roma si risveglia sommersa dall’entusiasmo della sua gente dopo la notte di Tirana, che ha riconsegnato al club un trofeo dopo 14 anni, il primo della bacheca di Trigoria con il marchio Uefa. Costruire la base era tutt’altro che scontato, ma la Conference League può e deve essere solo l’inizio di un percorso vincente. Mourinho vive per questo e la Roma è riuscita adattarsi subito alle sue esigenze, regalandogli la quinta coppa europea della carriera: adesso sono quattro le squadre diverse con cui ha festeggiato, nessun altro allenatore ci è mai riuscito.
Così si spiega quel «cinque» mostrato verso la tribuna al fischio finale di Roma-Feyenoord, mentre la sua voglia di non fermarsi qui è emersa nel post-partita. Perché Mourinho, oltre a versare lacrime di gioia, ha già diffuso il primo messaggio per il futuro, senza aspettare neppure la domanda specifica sull’argomento. «Io rimango a Roma – le parole di Mou mercoledì notte – non c’è dubbio, anche se arriva qualche voce diversa. Bisogna capire cosa vogliono fare i nostri proprietari, che sono onestissimi, per la prossima stagione. Possiamo dare seguito a questo progetto, bisogna solo definire una direzione».
Tradotto: il portoghese vuole capire se i Friedkin siano o meno intenzionati a impegnarsi ancora di più economicamente rispetto a quanto fatto finora. Che è già tantissimo: oltre mezzo miliardo di euro investiti in 20 mesi tra acquisto della società e finanziamenti per sostenere le spese correnti di un club che continua a fatturare parecchio di meno rispetto ai costi di gestione. A giudicare dagli ultimi due giorni e dall’Opa che verrà lanciata la prossima settimana per acquistare le azioni dei soci di minoranza e uscire dalla Borsa, i texani sono totalmente dentro la Roma. Non solo con i soldi, ma pure con i sentimenti.
Tutta la famiglia era presente a Tirana, con Dan e Ryan ad alzare la coppa verso i tifosi e il presidente che per la prima volta si è concesso ai microfoni dei cronisti per una breve dichiarazione. «È un’emozione enorme, sono molto contento – ha detto Friedkin sorseggiando un caffè dopo la partita e la festa nello stadio – che la Roma sia tornata a vincere dopo tutto questo tempo, lo meritavano la tifoseria, la città e la squadra. È un giorno importante per la Roma, so che lo aspettavate da tanto tempo. È stato un grande match, non ho vinto io, ma la Roma, i complimenti vanno alla squadra».
Vedere poi il patron texano insieme ai figli e alla moglie a bordo di uno dei pullman che ha sfilato ieri in mezzo all’oceano romanista riversato nelle strade conferma quanto la storia d’amore tra la proprietà e il club stia vivendo una fase di grande entusiasmo. Nei prossimi giorni Friedkin e Mourinho,che andrà in vacanza «sulla spiaggia di fronte casa mia», si confronteranno sui programmi.
Il tecnico vorrebbe almeno un rinforzo di livello per reparto. E al mediano già inserito nella lista dei desideri ora bisogna aggiungere anche un centrocampista di qualità, visto che Mkhitaryan ha scelto di andare all’Inter. Lo Special One punta al massimo, Friedkin ha dimostrato di non volersi tirare indietro, non resta che attendere con fiducia per scoprire i nuovi volti della Roma. Che ci ha preso gusto e punta a vincere ancora.
FONTE: Il Tempo – A. Austini
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