Niente da fare. Quando ieri Dzeko, durante la prima visita a Villa Stuart dopo l’operazione allo zigomo, ha abbozzato la richiesta di giocare domenica a Genova con una mascherina protettiva, è stato bloccato sul nascere. «Ci rivediamo lunedì prossimo», è stata la risposta che ha ricevuto dai medici. All’inizio della prossima settimana il bosniaco si sottoporrà dunque ad un nuovo controllo e dovrà effettuare anche un esame strumentale per capire se la doppia frattura allo zigomo s’è ricomposta.
Il problema, infatti, è proprio nella particolarità dell’infortunio riportato durante il match con il Cagliari. Inizialmente sembrava rotto soltanto l’arco zigomatico, poi però è stata riscontrata anche una frattura al margine inferiore dell’orbita dell’occhio destro. Da qui l’operazione e lo stop. Che non vuol dire che Edin non possa allenarsi. Anzi già ieri era in campo (lavorando a parte) per non perdere il tono muscolare. Ma come è facilmente intuibile non deve rischiare minimante di ricevere una pallonata sul viso.
In questo momento anche la mascherina di carbonio leggera che viene utilizzata quando ci sono questo tipo di traumi, non sarebbe sufficiente a preservare il calciatore. Del resto la prognosi, sin dall’inizio, è stata di 20 giorni. Termine che scade il 27 di questo mese, giorno di Roma-Milan. Spazio dunque a Kalinic che torna titolare dopo esser partito dal via soltanto nel match di Europa League contro il Wolfsberger.
MEDIANA AL MINIMO – L’emergenza non finisce qui. Perché nei prossimi 21 giorni – dove la Roma è attesa da un tour de force (7 le gare, 5 di campionato più le due contro il Monchegladbach) non indifferente – Fonseca avrà come punti fermi in mediana appena due calciatori. Diawara (lesione al menisco mediale del ginocchio sinistro) tornerà a disposizione dopo la nuova sosta prevista a novembre mentre il rientro di Pellegrini (rottura del quinto metatarso del piede destro, ieri ha tolto i punti) oscilla tra fine novembre e i primi di dicembre. Rimangono quindi a disposizione i soli Cristante e Veretout.
GLI ESTERNI – Con il rientro di qualche esterno offensivo (Perotti è già disponibile per Genova, Under ci prova ma è difficile, Mkhitaryan dovrebbe tornare invece con il Milan) è possibile – in caso di necessità – un impiego differente di Zaniolo. La soluzione più logica, per far rifiatare uno tra l’ex atalantino e il francese, è infatti quella di abbassare Nicolò che nella rosa sembra l’elemento più idoneo a poter ricoprire il ruolo. Altrimenti ci sono poche varianti. In estate il tecnico aveva provato Pastore che per qualità di palleggio potrebbe regalare spunti interessanti alla manovra.
Il problema è che ai due mediani viene chiesto anche di proteggere la difesa e la tenuta atletica palesata dall’argentino, non lo garantisce. Altra ipotesi – non avendo preso finora in considerazione elementi della Primavera come Riccardi – è l’avanzamento di Florenzi che in carriera ha giocato mezzala ma in un centrocampo a tre. Anche per lui, a due, sarebbe una novità. Il capitano giallorosso intanto ieri è tornato ad allenarsi in gruppo dopo aver smaltito una fastidiosa sindrome influenzale che gli ha fatto perdere un paio di chili. Contro l’ex Ranieri ci sarà.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina