Si può tornare a sorridere. La ritrovata leggerezza di Spinazzola, abbinata al talento incontrollabile di Dybala e all’intelligenza naturale di Pellegrini sono l’espressione di una nuova felicità, che la Roma vuole assaporare giorno per giorno in attesa di confrontarsi con le prossime sfide. Ma anche Mourinho, che non lo dà a vedere, un po’ sorride aspettando il confronto con i Friedkin sul futuro: il recupero dello stesso Spinazzola, il ritorno graduale di Wijnaldum, la riabilitazione di Karsdorp, la scoperta di Solbakken, l’esplosione di Belotti, sono tutti elementi che arricchiscono speranze e ambizioni di una squadra che tra campionato ed Euroleague non vuole più fissare limiti di fattibilità.
Ora viene il bello ma anche il difficile. A partire dal posticipo di martedì contro la Cremonese, avversario che riporta a galla il pensiero storto della Coppa Italia svanita, la Roma giocherà sei partite intense in 20 giorni esatti: le altre cinque sono Juventus, Real Sociedad in casa, Sassuolo, Real Sociedad fuori, Lazio. Il destino della stagione può dunque delinearsi prima della sosta di fine marzo, alla quale Mourinho conta di arrivare più solido di oggi in campionato e ancora in corsa in coppa. Dybala potrebbe cominciare dalla panchina a Cremona. Lo sforzo di giovedì scorso, dopo un solo allenamento vero, è stato rischioso per le sue fibre. Non è proprio il caso di insistere, in prospettiva di due partite staccate di poche ore: quella contro la “sua” Juventus domenica 5 e quella contro la Real Sociedad giovedì 9, entrambe all’Olimpico. Mourinho si confronterà con il suo Paulino e poi deciderà come procedere.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida