Tre punti contro il Lecce dovevano essere e tre punti sono stati, ma le buone notizie per la Roma (escluso il solito tutto esaurito in uno stadio ormai sempre pieno) finiscono qui. La Roma sta male: come in “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, Mou vede cadere un giocatore dopo l’altro, anche con dinamiche paradossali.
Wijnaldum era stato abbattuto in allenamento da Felix, poi ceduto alla Cremonese, e Celik in partita (contro il Betis) da Mancini. Ieri Dybala è dovuto uscire per un problema muscolare alla coscia sinistra: si è fatto male calciando il rigore del 2-1.
“Non sono un medico — ha detto Mourinho — ma dico che sta male per non dire molto male. Difficile rivederlo prima del 2023″. Sottinteso: con la maglia della Roma, perché c’è il Mondiale di mezzo.
La Roma gioca male: ieri il Lecce, in dieci contro undici dal 22’ del primo tempo per l’espulsione di Hjulmand (sembrata severa perché anche Belotti aveva affondato il tackle), non ha sofferto nemmeno per un attimo l’inferiorità numerica. Mou ha tenuto per tutta la gara tre difensori centrali, con una decisione troppo conservativa. Solo lui può sapere esattamente le condizioni dei suoi calciatori, però la qualità del gioco è bassa e le occasioni da gol nascono quasi solamente da calci piazzati e contropiedi corti.
C’è poi un problema enorme con gli attaccanti, che in questo momento non segnerebbero nemmeno dentro una porta da rugby. Per capire meglio, basta un numero: i tre gol di Chris Smalling, che è l’unico bomber (oltre a Dybala) in maglia giallorossa. In campionato ne ha segnati più lo stopper che Abraham (2), Pellegrini, Zaniolo e Belotti (0) messi insieme. Inizia a preoccupare l’involuzione di Zaniolo, che vorrebbe spaccare il mondo ma cade troppo spesso nella frustrazione
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri