La strada maestra per capire la “Roma gasperiniana” prima in classifica passa per la filosofia di gioco del tecnico e per un protagonista che ne è già il testimonial: Manu Koné. Termometro attendibile della salute di un gruppo che oggi all’Olimpico cercherà di prendersi la scena contro il Toro, sfruttando proprio il dinamismo dell’uomo più in forma.
Nell’evoluzione della specie dei centrocampisti moderni, saper abbinare caratteristiche come corsa, tecnica, estro e duttilità è diventata un’esigenza. Soprattutto se a richiederle per il suo gioco offensivo, protetto da copyright, è Gasp. Ed ecco spiegato il motivo per cui il gioco giallorosso ruota attorno a Manu moto perpetuo, o “guerriero” come lo chiamano in Francia.
La partita potrebbe decidersi proprio a centrocampo, dove le personalità forti – come Koné e Cristante da una parte e Ivan Ilic, Asllani e Cesare Casadei dall’altra – non mancano affatto. E la Roma confida proprio sui recuperi e le percussioni alla Ederson del nazionale francese per creare supeniorità e aprire spazi per il duo argentino formato da Matias Soulé e Paulo Dybala sulla trequarti e per il centravanti Evan Ferguson.
Con una vittoria all’Olimpico (sarebbe la terza di fila), Gasperini conquisterebbe un record riuscito nel passato solo a Capello, Spalletti, Rudi Garcia e Mourinho.
FONTE: La Gazzetta dello Sport











